Si sono svolte ieri, anche a Catania, le celebrazioni per il 158° anniversario del Corpo. Un’occasione per stilare un bilancio dell’attività svolta e programmare il futuro
CATANIA – “Omnia vincit animus” è il motto della Capitaneria di porto-Guardia Costiera. Motto che ha scandito la giornata di ieri, quella del 158° anniversario del Corpo, fondato nel 1865 con Regio decreto del re Vittorio Emanuele III. In occasione della ricorrenza, in una conferenza stampa che si è svolta presso la Direzione marittima di Catania, sono stati illustrati dal Direttore marittimo della Sicilia Orientale, Contrammiraglio Antonio Ranieri, dal CV Francesco Pantano, Capo reparto operativo della Direzione Marittima di Catania, dal TV Pil. Giorgio Calosso Base aeromobile – Catania, dal CV Fabrizio Coke, e dall’Aspirante Guardiamarina Martina Cezza, la Storia del Corpo e il “Rapporto Annuale 2022”.
Un video ha raccontato la lunga storia del Corpo delle Capitanerie di porto quale espressione di quelle magistrature speciali marittime alle quali era affidata la disciplina della navigazione, la tutela dei naviganti, l’amministrazione e la cura dei porti. Con l’unificazione e la proclamazione del Regno d’Italia fu riorganizzata l’amministrazione marittima. Il Corpo ha vissuto archi di storia dalla I alla II Guerra mondiale durante la quale ha dato un contributo nell’organizzazione dei porti per il fabbisogno di guerra estendendosi anche nei territori occupati con la creazione di nuovi uffici di porto. Con il Decreto interministeriale dell’8 giugno del 1989 fu istituita la Guardia Costiera, costituita dall’inglobamento dei reparti aeronavali preesistenti. L’articolo 3 della L. 84/94 costituì il Comando generale.
Il contrammiraglio Ranieri ha esposto il Rapporto annuale, un consuntivo dell’attività di istituto del Corpo delle Cp-Gc mettendo in evidenza come, con prontezza operativa, il Corpo garantisce e tutela la sicurezza e la legalità, la tutela del patrimonio naturale delle Aree marine protette e delle risorse ittiche, bollini blu, patenti nautiche, filiera della pesca con controlli sin dai pescherecci, attività di ricerca e soccorso search and rescue. “Innovare nella tradizione” e manteniamo la tradizione storica che è quella della Marina militare a cui il Corpo appartiene – ha spiegato il Contrammiraglio – e innoviamo sempre di più per rispondere ed esercitare al meglio compiti e funzioni che lo Stato ci assegna. Svolgiamo tantissime attività e puntiamo molto sulla formazione specialistica rispetto a ciò che può fare la tecnologia”.
La tecnologia è al servizio dell’attività del Corpo con i droni per il monitoraggio dell’ambiente, il Vessel traffic management system, il Clean sea net per il monitoraggio del traffico marino e l’attività ispettiva del Port state control, per citarne alcuni. Oltre ai dati nazionali, sono stati presentati anche quelli relativi alla Direzione marittima della Sicilia orientale “la cui competenza territoriale si articola con 5 Capitanerie di porto, 3 Uffici circondariali marittimi, 6 Uffici locali marittimi, 3 Delegazioni di spiaggia, Base aeromobili, Reparto supporto navale e Vts.
Nei dodici mesi del 2022 sono state soccorse 129 persone: 2 subacquei, 96 diportisti, 29 bagnanti, 2 pescatori. 58 sono gli eventi coordinati; 15.619 i migranti soccorsi. Per la tutela ambientale sono stati riscontrati 81 illeciti ed effettuati 46 sequestri. Sono state compiute 91 missioni aeree, 322 missioni navali e 18 missioni subacquee. Per la tutela delle risorse ittiche, i controlli effettuati sono stati 17.000 e ciò ha portato al sequestro di 48 tonnellate di prodotto ittico e comminate sanzioni per 976.000 euro. Per il sostegno all’economia del mare, con l’attività ispettiva di Port state control sono stati effettuati 152 ispezioni e 6 sono le navi detenute. “Prossimità al cittadino, attenzione verso l’utenza e i dati Eurispes ha affermato il Contrammiraglio Ranieri – rilevano un consenso del 69,4% da parte dei cittadini verso il Corpo, è una punta di orgoglio”.