Istat: nel 2022 si sono registrate 226 morti in Sicilia, +7,6% negli ultimi quattro anni
A Messina il tasso di mortalità sfiora il 7%, il valore più alto tra i grandi comuni italiani
Continuano ad aumentare gli incidenti sulle strade siciliane. Secondo i dati raccolti dall’Istat nel 2022 sono state 226 le vittime della strada, contro le 225 del 2021 e le 210 del 2019. In percentuale, in quattro anni gli incidenti sono cresciuti del 7,6%, contro una variazione nazionale che diventa addirittura negativa, scendendo a -0,4%. La prospettiva cambia se si guarda a ciò che è successo nell’ultimo anno: la variazione tra 2022 e 2021 in Sicilia è stata dello 0,4%, contro un aumento nazionale del 9,9%. Ancora, l’Isola recupera se si prende in considerazione il tasso di mortalità annuale, che calcola l’incidenza delle morti su 100 mila abitanti.
Incidenti, il dato della Sicilia nel 2022
In questo caso la Sicilia si riprende rispetto al quadro italiano generale: se nel 2021 la regione segnava un tasso di mortalità del 4,7, contro il 4,9 nazionale, nel 2022 la Regione è rimasta ferma, mentre la penisola è salita al 5,4. Interessante anche l’analisi dei dati relativi alle grandi realtà urbane, tra cui Palermo, Messina e Catania. Nel 2022 nel capoluogo siciliano sono stati registrati 18 morti sulle strade urbane e un morto sulle strade interburbane, contro i 19 del 2021, con un tasso di mortalità di 3, più basso della media calcolata sulle principali aree urbane italiane, che si attesta al 4,2.
A Catania il tasso di mortalità sale: con 17 morti nel 2022 sulle strade rubane, e 1 sulle strade interurbane, contro i 17 totali del 2021, il tasso di mortalità nell’ultimo anno sale a 6,0. Ancora più alto a Messina: si arriva a 6,8, con 10 morti sulle strade urbane e 5 sulle strade interurbane. Si tratta del valore più alto tra i grandi comuni italiani nel 2022, ben più alto delle grandi metropoli come Milano, che si ferma a 4,6, Roma, a 5,5, o la tanto famigerata Napoli, con “solo” 2,5.
I dati nazionali
L’andamento regionale siciliano va in controtendenza con i risultati nazionali, che vedono un 2022 caratterizzato da una netta ripresa della mobilità, dovuta anche al rientro a lavoro di molti dopo lo smart working. Come conseguenza, è ripresa anche l’incidentalità stradale, dopo gli anni in cui la pandemia ha visto la sua fase più acuta.
Nel 2022 a livello nazionale il numero di morti per 100 mila abitanti risulta più elevato della media nazionale (5,4) in ben 14 regioni. Si attesta a 8,5 nella Basilicata, 8,1 nella Valle d’Aosta e 7 nell’Emilia Romagna; arriva invece a 5,7 in Umbria e Piemonte. D’altra parte il tasso di mortalità è sceso più della media nazionale in Molise, Sicilia, Abruzzo, Campania, Lombardia, Calabria e Liguria. Le vittime aumentano per tutte le tipologie di utenti della strada rispetto al 2021, fatta eccezione per i ciclisti e per gli occupanti di autocarri.
Chi muore in strada
Si contano 1.375 vittime tra gli occupanti di autovetture (+15,4%), 781 tra i motociclisti (+12,4%), 70 tra i ciclomotoristi (+4,5%), 485 tra i pedoni (+3,2%). Tra gli occupanti di autocarri si registrano 166 deceduti (-1,8%), mentre per le biciclette e le biciclette elettriche le vittime sono 205, in diminuzione rispetto al 2021 quando erano 220 (-6,8%).
Aumentano, invece gli infortunati tra gli utenti di monopattini elettrici. Con riferimento ai soli monopattini elettrici (conteggiati dal 2020), gli incidenti stradali che li vedono coinvolti passano da 2.101 del 2021 a 2.929 nel 2022, i feriti da 1.980 a 2.787, mentre i morti entro 30 giorni dall’incidente sono 16. Tra i comportamenti errati alla guida causa degli incidenti si confermano come più frequenti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 38,1% dei casi, valore stabile nel tempo.