Manovra, aria di "tensione": il Mef nega qualsiasi proroga per il Superbonus, ma le associazioni edili chiedono un intervento almeno a favore dei condomini.
“Il ministero dell’Economia e delle Finanze esclude (e smentisce) qualsiasi ipotesi di proroga del Superbonus circolata in queste ore e pubblicata da alcuni organi di stampa”: così si legge in una nota del Mef, che mette fine alle indiscrezioni sull’agevolazione e sui possibili contenuti dell’emendamento previsto nella Legge di Bilancio 2024 sulla misura.
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Superbonus, l’emendamento non è una proroga
A chiarire la situazione è il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris, uno dei relatori della Manovra del Governo, che commenta: “L’emendamento sul Superbonus non sarà in termini di proroga, che è onerosa, ma in termini di Sal straordinario al 31 dicembre”.
L’emendamento fisserebbe per il 10 gennaio del 2024 – dieci giorni dopo la fine del Sal straordinario – la scadenza per presentare la documentazione e ottenere il Superbonus con una detrazione del 110%.
“Una proroga ulteriore sarebbe troppo onerosa. Potrebbe essere utile per il completamento ordinato di alcuni lavori, ma ogni mese che passa costa 4,5 miliardi e non ce lo possiamo permettere”, aggiunge Liris.
Il caso dei condomini
Sul Superbonus, in Aula, è “guerra” tra maggioranza e opposizioni. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha dichiarato a Rai News 24 che sulla misura – che il rappresentante del Governo Meloni definisce come “una vera voragine per i conti dello Stato” – sono ancora in corso delle discussioni. “È un tema su cui ci si deve muovere con molta, molta accortezza, perché prima di scrivere una norma e di garantire che venga approvata dal Parlamento bisogna fare riflessioni molto accurate: si tratta di misure che costano un sacco di soldi”, commenta.
Il caso che fa discutere maggiormente è quello sulla possibile proroga del Superbonus per i lavori dei condomini. Confartigianato e Cna, nonostante i ben noti problemi di bilancio, temono che l’eventuale “no” alla proroga per terminare gli interventi condominiali “si metterebbero a rischio circa 25mila cantieri“.
“Un intervento legislativo, di ridotto impatto sulle finanze pubbliche, si rende quanto mai necessario per evitare contenziosi fra cittadini e imprese e pericolose ‘corse’ per terminare i lavori”, sottolineano le confederazioni. “In tal senso andrebbe prevista una proroga di almeno tre mesi, per i cantieri presso i condomini, condizionata, però, dall’aver realizzato, al 31 dicembre 2023, almeno il 60% dell’intervento globale. Solo in tal modo, i lavori condominiali potranno essere terminati in condizioni di sicurezza che, unitamente alla cessione dei crediti, eviterà il rischio di opere incomplete e interminabili contenziosi e consentirebbe una exit strategy ordinata dal Superbonus 110%”.
“Al netto” della misura del Superbonus, “che pesa come un macigno”, l’Italia “è un paese virtuoso che si presenta con i conti in regola”: questo il commento, in queste ore di dibattito, della premier Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre.
Immagine di repertorio