Comuni, da Regione 5 milioni di euro per lotta al randagismo

Comuni, dalla Regione 5 milioni di euro per combattere il randagismo

Comuni, dalla Regione 5 milioni di euro per combattere il randagismo

Michele Giuliano  |
sabato 13 Gennaio 2024

I soldi sono stati assegnati in proporzione alle somme sostenute dai Comuni nel corso del 2023: Catania incasserà di più

Cinque milioni di euro per la lotta al randagismo. È stato approvato il riparto della somma messa a disposizione dalla Regione, per l’anno 2022, per quegli enti locali che hanno sostenuto e attestato le spese per l’ospitalità della popolazione canina presso strutture di ricovero e custodia, pubbliche o private convenzionate. Ad ogni Comune è stato assegnato circa il 26% della spesa attestata, secondo il modello presentato dai responsabili dei servizi finanziari dei Comuni alla fine dello scorso mese di ottobre. Il riparto definitivo sarà effettuato quando saranno acquisite le informazioni ancora mancanti da parte di alcuni Comuni.

Catania riceverà mezzo milione di euro

La città che riceverà la somma più importante è Catania, con oltre mezzo milione di euro. A seguire Melilli, in provincia di Siracusa, con 243 mila euro, e Modica, in provincia di Ragusa, con 206 mila euro. Cifre importanti anche a Castellammare del Golfo, la cittadina sul mare in provincia di Trapani, che riceverà ben 193 mila euro. Non solo capoluoghi, quindi, nelle prime posizioni, ma anche realtà molto più piccole che si trovano comunque a gestire, direttamente o tramite convenzioni, ricoveri per animali di dimensioni considerevoli. Siracusa, Caltanissetta e Enna, riceveranno dai 190 mila ai 140 mila euro, mentre Messina e Trapani si attestano poco sopra i 100 mila euro.

La prevenzione del randagismo come norma di civiltà

La distribuzione dei fondi nasce dalla nuova legge regionale, datata 3 agosto 2022, n. 15, che ha aggiornato le norme per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo. Nella legge, la Regione promuove le modalità di corretta convivenza con gli animali, finalizzate alla tutela della salute umana e animale, favorendo l’educazione al rispetto degli animali. In questa ottica, la legge riconosce il ruolo primario della medicina veterinaria, della società civile, delle associazioni, degli operatori professionali qualificati del settore cinotecnico nella promozione delle politiche di tutela degli animali e di prevenzione del randagismo.

I Comuni sono i responsabili dei randagi presenti sul proprio territorio

I Comuni sono responsabili degli animali di affezione sprovvisti di proprietario di quelli presenti nelle strutture di ricovero e custodia intestate al comune. È quindi compito dei Comuni occuparsi del prelievo dei cani vaganti e dei gatti sul territorio, direttamente o indirettamente, e ne assicurano la custodia e il mantenimento presso strutture proprie, o in regime di convenzione, tali da garantire condizioni adeguate alle esigenze etologiche e fisiologiche e al benessere degli animali ricoverati e il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Si occupano, quindi, dell’affido, dell’adozione e della re immissione degli animali prelevati.

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