I soldi provenienti dalle sanzioni serviranno per il ripristino dei beni danneggiati
Tempi duri per gli “ecovandali“, coloro che, in nome di battaglie pro ambiente, come nel caso dei cambiamenti climatici, macchiano di vernice opere d’arte. Il Senato si era già espresso in merito, con la Camera che adesso gli dà manforte traducendo in legge il ddl proposto dal ministro della Cultura Sangiuliano. Multe inasprite, anzi, un vero e proprio giro di vite. Nel testo infatti, si legge che chi si macchia del reato di danneggiamento di beni culturali o paesaggistici “è punito con una sanzione che va dai 20.000 ai 60.000 euro”.
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Soldi reinvestiti nel recupero dei beni offesi
Soldi che, provenienti dalle sanzioni verranno riassegnati al ministero della Cultura per il ripristino dei beni danneggiati. Pagata entro 30 giorni dalla notifica, la sanzione sarà ridotta. Cià tranne per chi si sia già avvalso di questo beneficio negli ultimi 5 anni. Ma c’è di più, visto che, a rischiare da 1 a 5 anni di carcere è chiunque danneggi beni mobili o immobili durante manifestazioni pubbliche. Chi invece vandalizzerà all’interno di musei, pinacoteche o gallerie sarà punito con l’arresto da 1 a 6 mesi e la multa potrà essere da 300 a 1.000 euro.