Buoni pasto, diritto da riconoscere anche a personale Ata e docente - QdS

Buoni pasto, diritto da riconoscere anche a personale Ata e docente

Buoni pasto, diritto da riconoscere anche a personale Ata e docente

venerdì 26 Gennaio 2024

Richiesta formale per il riconoscimento del diritto al “Buono Pasto” per il personale Ata e docente impiegato nelle scuole italiane

Ai competenti organi,

Con la presente petizione-diffida, esprimo la richiesta formale per il riconoscimento del diritto al “Buono Pasto” per il personale Ata e docente impiegato nelle scuole italiane. Questa richiesta è indirizzata principalmente al Governo, al ministero dell’Istruzione e del merito, alle associazioni sindacali del comparto scuola, all’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), ai Consigli scolastici regionali, degli ambiti provinciali, ai dirigenti scolastici e al personale della scuola e al Consiglio di Stato, affinché in sinergia analogamente alle altre aree del comparto del pubblico impiego intervengano per il riconoscimento del buono pasto per il personale della scuola.

Le sentenze rilasciate dalla Corte di Cassazione, in particolare la sentenza n. 32213/2022, hanno stabilito chiaramente che il diritto al buono pasto deve essere garantito quando il turno di lavoro supera le sei ore giornaliere. Tale principio è stato ribadito in diverse occasioni dalla Cassazione, inclusa la sentenza n. 31117 del 28/11/2019 e la n. 22985 del 21/10/2020, ultima delle quali la sentenza 23255 del 31.07.2023.Inoltre, desidero sottolineare il precedente positivo stabilito nelle Province autonome di Trento e Bolzano, dove il diritto al buono pasto è stato riconosciuto per il personale docente e Ata a partire dal 1 gennaio 2021. Ciò dimostra che è possibile attuare questa misura per tutte le regioni d’Italia e per il personale della scuola, garantendo così il benessere psicofisico di chi lavora nel sistema scolastico per un orario superiore alle sei ore lavorative giornaliere.

L’esclusione del personale Ata e docente dal riconoscimento del buono pasto rappresenta una grave ingiustizia e una disparità di trattamento rispetto agli altri dipendenti pubblici. Questa situazione è in contrasto con i principi costituzionali di uguaglianza (art. 3) ed imparzialità (art. 97). Pertanto, sollecito un intervento urgente da parte del ministero dell’Istruzione e del merito, delle associazioni sindacali del comparto scuola, dell’Aran, dei Consigli scolastici regionali, degli ambiti provinciali e dei dirigenti scolastici per l’approvazione di una normativa nazionale contrattuale organica e uniforme che garantisca il diritto al buono pasto per tutto il personale Ata e docente, impiegato nelle scuole italiane, in linea con le sentenze della Cassazione e le migliori pratiche applicate nelle Province Autonome di Trento e Bolzano.

È essenziale agire con determinazione per promuovere equità, giustizia, parità di trattamento migliorando le condizioni di lavoro del personale scolastico, che svolge un ruolo cruciale nella nostra società.Con fiducia nell’efficace considerazione di questa richiesta, resto a disposizione per eventuali ulteriori informazioni e chiarimenti.

Distintamente
Avv. Antonino Di Giacomo

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