La segretaria provinciale del Pd, Maria Grazia Leone e il responsabile provinciale organizzazione Giuseppe Pappalardo commentano il caso inceneritori
“Ancora una volta con la scusa dell’urgenza, nella regione dell’ordinaria emergenza, si autorizza con decreto il salto con l’asta delle procedure di legge. Con il blitz compiuto dalla maggioranza del governo Meloni, nel silenzio complice dei colonnelli catanesi, vengono affidati poteri straordinari al presidente Schifani, per correre verso la realizzazione degli inceneritori. La beffa si accompagna ovviamente al danno. Per realizzare queste opere verranno usate le risorse di FSC, 800 milioni di euro che al posto di servire a costruire strade, autostrade serviranno a realizzare due begli inceneritori da piazzare, molto probabilmente, uno a Termini Imerese e uno a Catania”. Lo dichiarano la segretaria provinciale del Pd, Maria Grazia Leone e il responsabile provinciale organizzazione Giuseppe Pappalardo.
“Già nel 2017 la Corte dei Conti aveva denunciato la situazione dei rifiuti in Sicilia, pubblicando le osservazioni alla legge regionale n.9, allora vigente. Mancava, allora come oggi, l’individuazione degli ambiti territoriali, dovevano essere 5 al massimo, ma erano 20 e ne sono rimati 20! Era già considerata inaccettabile la natura delle SRR allora, tutte private, come solo in Sicilia accade, e tutte private sono rimaste in questi 6 anni di governo di centrodestra. Senza che sia mai arrivata una qualche risposta alle obiezioni della Corte dei Conti”, spiegano.
“A quello stesso periodo risale l’intervento dell’ANAC, che ha bacchettato la regione per l’assenza di un adeguato piano regionale dei rifiuti, per la mancanza di un programma di impiantistica pubblica e soprattutto per il rischio di oligopolio che caratterizza la gestione delle discariche e del trasporto dei rifiuti. Suonando di fatto l’allarme contro il rischio di cartello tra imprese, che approfittano della mancata previsione per legge del divieto di subappalto. Oggi, la maggioranza di governo, che è la stessa maggioranza che governa l’isola ininterrottamente da 6 anni, – continuano Leone e Pappalardo – per risolvere il problema concede al presidente Schifani pieni poteri in materia, ignora le prerogative parlamentari, mette a tacere le opposizioni, accantona le leggi a tutela dell’ambiente e chiude un occhio sui cartelli e sul rischio criminale che vi si può affiancare. Il tutto, va da sé, coi soldi dei siciliani”.
“Ci vorranno almeno 8 anni per concludere l’iter e realizzare i due inceneritori – nel caso specifico di Catania si tratterebbe dell’impianto più grande d’Europa – e nel frattempo cosa faremo dei rifiuti? Continueremo a mandarli all’estero, con costi TARI da capogiro a carico delle famiglie?
La procedura semplificata – scelta dal Governo Meloni – rischia, inoltre, di dare luogo a localizzazioni inappropriate, in barba ai timori e alle richieste già manifestate dalla Commissione tecnico specialistica della Regione Siciliana (CTS), che aveva ribadito la necessità e l’urgenza di verificare la distanza che intercorre tra il sito di progetto e il centro abitato più prossimo, prima di arrivare all’approvazione o al diniego di qualunque permesso e ha chiesto approfondimenti documentali al Dipartimento regionale dell’Urbanistica (DRU) proprio sulla questione della distanza dal centro abitato”, spiegano. “Per la Sicilia urge una visione organica della gestione dei rifiuti, che solo un Piano dei Rifiuti serio può garantire. Abbiamo bisogno di quei 100 impianti che provvedano al trattamento microbiologico, al recupero e al compostaggio, a cui il centrodestra non ha saputo provvedere in questi 6 anni, realizzandone solo 10 e finanziandone, così, a mala pena uno all’anno”, continuano Leone e Pappalardo. “E adesso per recuperare il tempo perduto pensiamo alle scorciatoie, in assenza dell’indispensabile piano rifiuti e con la possibilità di bypassare ogni procedura paesaggistica e valutazione di impatto ambientale, con buona pace della gerarchia del rifiuto, della direttiva 2008/98/CE e del D. Lgs n.152-2006 e col rischio concreto di rimanere lontanissimi dall’applicazione dell’economia circolare fissata come obiettivo dal PNRR. Come al solito il centrodestra tira a campare mentre i cittadini siciliani continueranno a pagare i costi di una politica miope e senza nessuna visione”, concludono.
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