Auto elettriche, in Europa manca la “spinta”. Colpa anche di prezzi che restano troppo alti - QdS

Auto elettriche, in Europa manca la “spinta”. Colpa anche di prezzi che restano troppo alti

Auto elettriche, in Europa manca la “spinta”. Colpa anche di prezzi che restano troppo alti

martedì 20 Febbraio 2024

Dal 2015 a oggi il costo medio di un veicolo a batteria nell’Ue è cresciuto del 39%, pari a +18mila euro

Solo il 17% delle auto elettriche vendute in Europa nel 2023 è costituito da veicoli compatti del segmento B, tipicamente più economici, mentre per le auto a combustione interna la quota corrispettiva è del 37%. In Italia gli stessi dati mostrano una sproporzione ancora maggiore: il 20% del venduto annuo elettrico è nel segmento B, mentre per le auto a benzina o diesel la quota corrispettiva arriva al 47%.

È quanto emerge dall’ultima ricerca realizzata da Transport & Environment (T&E), l’organizzazione europea ambientalista indipendente, secondo cui le case automobilistiche stanno rallentando l’adozione dei veicoli elettrici dando priorità alle vendite di Bev più grandi e costose. Tra il 2018 e il 2023, secondo i dati di T&E, sono stati lanciati solo 40 modelli completamente elettrici nei segmenti compatti (A e B), rispetto ai 66 modelli di grandi dimensioni e di lusso (D ed E) immessi sul mercato nello stesso periodo.

L’analisi di T&E (ricavata dai dati di Dataforce) mostra come, nel 2023, il 28% delle vendite di auto elettriche, in Europa, si colloca nel segmento D, quello delle auto di grandi dimensioni (il dato nazionale italiano è il 29%); per le auto endotermiche la quota corrispettiva è appena del 13% (solo il 7% in Italia).

Il prezzo medio di un’auto elettrica in Europa è aumentato dal 2015

Il prezzo medio di un’auto elettrica a batteria, in Europa, dal 2015 a oggi è aumentato del 39% (+18.000 euro) mentre in Cina è diminuito del 53%. Ciò è dovuto principalmente al fatto che i produttori europei si concentrano in modo sproporzionato sulle auto di grandi dimensioni e sui Suv, che comportano un sovrapprezzo.

Concentrazione sproporzionata dei produttori sui grandi Suv

Commentando i risultati Andrea Boraschi, direttore dell’ufficio italiano di T&E, osserva cine “le case automobilistiche europee stanno frenando l’adozione dei veicoli elettrici da parte dei consumatori perché non immettono sul mercato modelli economicamente accessibili nei tempi e con le quantità necessari. La concentrazione sproporzionata dei produttori sui grandi Suv e sui modelli premium significa che abbiamo troppe poche auto di massa e prezzi troppo alti”.

Scarsità di modelli economicamente accessibili

L’analisi di T&E, basata sui forecast di produzione realizzati da GlobalData, mostra come nel corso di quest’anno i modelli disponibili sul mercato a meno di 25.000 euro saranno prodotti, per l’Europa, in sole 42.000 unità. Nonostante la scarsità di modelli economicamente accessibili, la quota di mercato Ue delle auto elettriche, nel 2023, è cresciuta di 2,5 punti percentuali, raggiungendo il 14,6%.

Tuttavia, secondo l’analisi di T&E, la quota di mercato delle Bev nell’Ue potrebbe essere già oggi al 22% se il settore delle auto aziendali – che in molti Paesi rappresenta la maggior parte delle vendite di auto nuove – fosse all’avanguardia nell’elettrificazione. Attualmente, con una diffusione dell’elettrico del 14%, il settore aziendale appare invece in leggero ritardo rispetto al mercato privato (15%).

L’associazione ricorda come la tassazione svolge un ruolo importante nell’incentivare la diffusione delle auto a zero emissioni, ma in Paesi come la Germania le case automobilistiche si sono opposte a una riforma fiscale per l’auto aziendale che aumenterebbe la pressione sui modelli benzina e diesel.

Per accelerare l’elettrificazione dei trasporti su strada in Europa, sarà fondamentale anche la definizione di obiettivi vincolanti: T&E chiede all’Ue di fissare un obiettivo per le flotte aziendali del 100% di nuove auto puramente elettriche entro (e al più tardi) il 2030.

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