Corse clandestine di cavalli a Messina

Corse clandestine di cavalli, Rizzi: “Messina una delle città più colpite”

Corse clandestine di cavalli, Rizzi: “Messina una delle città più colpite”

Redazione  |
lunedì 26 Febbraio 2024

La segnalazione dell'influencer per i diritti degli animali

Ho già segnalato tutto al Questore di Messina. I cittadini collaborano e le segnalazioni relative a orrende stalle, verosimilmente utilizzate per la detenzione di cavalli destinati alle corse clandestine, spero diventino al più presto oggetto di indagine”. Lo ha detto Enrico Rizzi, influencer per i diritti degli animali che, dopo la diffusione del video girato nel catanese che mostrava una corsa clandestina di cavalli con utilizzo di pistola, torna sull’argomento denunciando la triste situazione nella quale versano decine di cavalli detenuti in condizioni gravemente incompatibili con la loro natura. 

Messina, “catapecchie destinate a stalle”

Direttamente a Rizzi, infatti, sono ancora una volta arrivate le dettagliate informazioni. “Si tratta di una delle aree a settentrione della città – ha spiegato l’influencer – più colpite dal fenomeno delle corse clandestine. Orrende catapecchie, non si capisce a che titolo destinate a stalle le quali non potrebbero mai essere autorizzate dall’Asp”.

Corse illegali di cavalli, Messina una delle città più colpite dal fenomeno

Messina è una delle città siciliane più colpite dal fenomeno delle corse illegali. È altresì stata una delle prime in Sicilia ad “adottare” una varietà di cavallo da corsa di dimensioni più ridotte rispetto a quelle notoriamente utilizzate negli ippodromi e poi in strada. Si tratta, infatti, di un equino dal costo consistente, particolarmente veloce e di più facile gestione in piccoli ambienti. Nel caso specifico almeno una delle stalle ora segnalate è attiva da numerosi anni e, senza particolari precauzioni, mostra in strada il calesse da corsa.

“Ho fiducia nelle forze di polizia – ha voluto specificare Rizzi – peraltro più volte intervenute anche a Messina. Poco o nulla, invece, sulle autorità politiche che sembrano ignorare il fenomeno non denunciando neanche quanto sotto gli occhi di tutti. Tale miopia – ha concluso Rizzi – coinvolge purtroppo anche parte del mondo animalista facilmente abbindolato da slogan e promesse elettorali che non si concretizzano”.

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