Sicilia, nuovo piano di razionamento dell'acqua: 93 comuni colpiti

Sicilia, nuovo piano di razionamento dell’acqua: 3 nuovi pozzi e 93 comuni colpiti

Sicilia, nuovo piano di razionamento dell’acqua: 3 nuovi pozzi e 93 comuni colpiti

Redazione  |
lunedì 11 Marzo 2024

Il disservizio danneggia principalmente 15 centri nel Nisseno e nell'Agrigentino, con riduzioni comprese tra il 10% e il 45%.

Ridurre le forniture d’acqua per garantire a tutti i territori l’approvvigionamento e contemporaneamente accelerare gli interventi per mitigare la siccità: il nuovo piano di razionamento dell’acqua.

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Sono tre i cantieri per la trivellazione di nuovi pozzi già aperti: a Caltabellotta, al campo Favara di Burgio e in contrada Zacchia, a Prizzi. In quest’ultimo i lavori sono cominciati da pochi giorni. Inoltre, sono in corso nuove ricerche idriche sul monte Carcaci fra Prizzi e Castronovo, nel Palermitano. Lo rende noto Siciliacque.

Il piano di razionamento dell’acqua

Nel frattempo, è stato definito con l’Autorità di bacino un nuovo piano di razionamento, dopo quello scattato a inizio gennaio. Saranno complessivamente 93 Comuni serviti da Siciliacque, compresi nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, per un bacino di circa 850 mila residenti.

Le riduzioni della portata d’acqua sono comprese fra il 10% e il 45% a seconda degli acquedotti che alimentano i serbatoi comunali. Le punte maggiori sono previste in 15 centri del Nisseno e dell’Agrigentino che dipendono dal sistema Fanaco.

La decisione di un nuovo piano di razionamento dell’acqua, presa di concerto con le autorità regionali, è conseguente alla situazione di severità idrica in atto in Sicilia. Essa tende a conciliare il soddisfacimento del fabbisogno delle persone con la necessità di salvaguardare gli invasi. Siciliacque, come concordato con l’Osservatorio sugli utilizzi idrici del distretto idrografico della Sicilia, ha da tempo avviato una serie di lavori per fronteggiare la crisi idrica.

Entro il mese di marzo è prevista la conclusione della trivellazione a Caltabellotta di un nuovo pozzo (gemello a quello franato in zona Callisi). Entro aprile si prevede di rendere operativo l’altro pozzo sulla falda Favara di Burgio. Infine, per la metà di maggio è in programma il ripristino della funzionalità dei pozzi Zacchia a Prizzi.

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