Ad accendere la luce dei riflettori sul problema è stato il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Felice Calabrò
Resta ancora acceso il clima all’interno dell’Azienda Trasporti Messina (ATM). Dopo le polemiche dello scorso dicembre in merito alle presunte irregolarità presenti all’interno del bando di concorso per alcune posizioni aperte in Azienda finite poi sul banco della Procura, torna d’attualità lo scontro nella sede di via La Farina. Stavolta il tema riguarda le coperture in eternit riscontrate nei locali delle officine e negli uffici posti immediatamente al di sopra.
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Ad accendere la luce dei riflettori sul problema è stato il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Felice Calabrò. Con lui, presente nel corso di una ispezione proprio nei locali segnalati come pericolosi da dipendenti e sindacati, anche il vice presidente del consiglio comunale Mirko Cantello e i vertici stessi dell’ATM.
La risposta da parte di ATM
L’ATM SpA ha prontamente fatto sapere di avere la situazione sotto controllo e che i materiali potenzialmente pericolosi sono stati monitorati e non presentano criticità. Ma per Calabrò “è fondamentale intervenire con immediatezza, come ci è stato garantito dall’Azienda, per mettere al sicuro i lavoratori da qualsiasi potenziali rischio”.
ATM e mobilità: l’incontro in Commissione consiliare
Un tema come quello della sicurezza sul lavoro presentato non a caso alla vigilia del confronto in Commissione consiliare sul tema della mobilità. Proprio oggi, si incontreranno a palazzo Zanca i vertici dell’Azienda presieduta da Pippo Campagna e le organizzazioni sindacali. Sarà l’occasione per chiarire alcuni dei problemi che continuano a suscitare malcontento tra i lavoratori.
Tra questi – oltre alla decisione di ricorrere ai privati per gestire il servizio di controllo sui mezzi – l’eventuale paventata esternalizzazione del servizio di rimozione forzata, che dovrebbe però essere gestito interamente da ATM. Al momento, sui nove lavoratori destinati al reparto, ben sei dovrebbero essere spostati ad altre mansioni. Con il rischio di creare un vuoto che potrebbe essere colmato solo facendo riferimento a forza lavoro al momento esterna alla partecipata.
La nota dei sindacati
Una situazione denunciata da Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Orsa. Gli autisti in questione, sostengono congiuntamente i sindacati, “sarebbero stati destinati con azione unilaterale nell’area esercizio gommato”. Diventeranno, quindi, autisti di autobus. Questo passaggio avrebbe come conseguenza il fermo di almeno tre carroattrezzi sul totale di sei a disposizione nei depositi di via La Farina. Quindi, aggiungono, “l’ennesimo tentativo di trasferire a soggetti privati una parte di produzione che ATM SpA ha il dovere di svolgere in house”. Tutti aspetti sui quali vigilerà proprio Felice Calabrò, che quegli incontri in Commissione li aveva richiesti. Si partirà, come detto, dal tema sicurezza sul lavoro.
L’intervento di Felice Calabrò
“Ho ricevuto ampie rassicurazioni e sono stati informati sia il sindaco che i vertici di ATM, quindi ritengo sia più che sufficiente. Quell’amianto, per quanto non compromesso, va comunque rimosso. Nel giro di due settimane o un mese verificherò l’avanzare dei lavori”, ha spiegato il capogruppo del Partito Democratico.
ATM, Pippo Campagna: “Situazione monitorata”
Mostra grande serenità il presidente di ATM, Pippo Campagna, intervenuto anche lui ai microfoni del Qds: “Si tratta di una situazione che stiamo monitorando. Vorremmo evitare l’incapsulamento dell’amianto e abbiamo di eliminarlo del tutto. Stiamo però operando dei lavori di sistemazione di tutte le infrastrutture esterne dell’Azienda e una volta completate procederemo con l’interno. È stato fatto un monitoraggio dai nostri tecnici, che hanno già avuto mandato di intervenire per l’eliminazione totale, e non risultano polveri sottili in circolo o ambienti non consoni alle attività di lavoro”.