Egadi, scacchiere politico sospeso verso il 2025 - QdS

Egadi, scacchiere politico sospeso verso il 2025

Egadi, scacchiere politico sospeso verso il 2025

sabato 13 Luglio 2024

Ci sono due certezze in attesa delle prossime comunali: una è che il sindaco Francesco Forgione si è salvato dalla mozione di sfiducia e l’altra che l’opposizione, molto composita, continuerà a “battersi”

FAVIGNANA – Egadi e la politica sospesa tra due certezze. La prima: il sindaco Francesco Forgione si è salvato. In teoria ha vinto, perché la mozione di sfiducia è stata bocciata. Nella sostanza c’è qualcosa da rivedere, da considerare. Non foss’altro per le dimissioni dell’assessora Monica Modica. Nella sua lettera ha attaccato duramente l’opposizione, rea, con la mozione di sfiducia, di avere bloccato l’attività amministrativa. Ma ha finito per dire, tra le righe, che il progetto Forgione si è in qualche modo fermato. Lei aveva tante idee da mettere in campo ma ha verificato pochi margini di manovra per essere realmente operativa.

L’opposizione continuerà a fare opposizione senza quartiere

L’altra certezza è che l’opposizione – i numeri dicono che è maggioranza numerica in aula, ma non certo politica – continuerà a fare opposizione senza quartiere, così come ha fatto prima della mozione. È un’opposizione composita. C’è infatti un pezzo di ex maggioranza, un gruppo che può contare, tra gli altri, sulla presidente del consiglio Emanuela Serra e sulla vicepresidente Antonella Armetta. E c’è il gruppo di Forza Italia. Il cerchio consiliare si chiude con i fedelissimi del primo cittadino che però non hanno i voti per sostenere le delibere dell’amministrazione. Forgione deve barcamenarsi tra queste due certezze. Continua a farlo alla sua maniera. Usando sapientemente i mezzi di comunicazione e provando a confrontarsi con gli egadini, anche se l’opposizione continua ad accusarlo di rimanere a Palazzo senza discutere con il suo territorio. Lui nega, smentisce e risponde con una sana propaganda. Ha esperienza da vendere e sa dunque presentare e promuovere le iniziative che la sua amministrazione riesce a portare avanti.

Un esempio tra gli ultimi, l’Egadi Pride. Un evento di per sé, che il primo cittadino ha saputo costruire come un evento nazionale e di grande apertura politica e sociale. Un lavoro fatto bene, che gli ha garantito visibilità e consenso, almeno all’esterno. L’opposizione, da parte sua, continua a denunciare quella che chiama spesso politica del fumo negli occhi. Perché l’ordinaria amministrazione diventa un problema, perché gli uffici arrancano e e spesso non riescono a tenere uno standard di efficienza necessario per un territorio sotto pressione turistica. Perché Favignana, Levanzo e Marettimo andrebbero governate come tre Comuni autonomi. Hanno esigenze diverse, hanno la necessità di avere risposte diverse. Questa è una vecchia scuola di pensiero che alberga da tempo nella politica isolana e che è stata anche trasversale.

Tra le due certezze rimane tuttavia la politica sospesa

Ed è tale perché a un anno dalle elezioni, si vota nel 2025, il sindaco Forgione non scopre le sue carte. Non ci sono più le condizioni che lo portarono alla vittoria – il terremoto giudiziario con l’arresto del sindaco, una coalizione variegata ma pronta a mettere da parte le divisioni, un assetto sociale ed economico a rischio – e non ci sono più le forze che fecero da traino. Ma è una politica sospesa anche perché i dissidenti dell’ex maggioranza non aggregano. Provano ad aprire un canale diretto con i cittadini, ma è troppo poco per affrontare il turno elettorale che verrà. Forza Italia ha un leader, l’ex sindaco Gaspare Ernandez, ma non ha alleati in grado di sfondare nel segreto dell’urna. Le tre isole però non possono attendere la politica sospesa. Hanno bisogno di una strategia che non può che puntare sul turismo. Non quello di massa, che è dietro l’angolo, anzi forse è ancora più vicino, ma neanche l’altro di elitè, perché le infrastrutture che servono per attirarlo sono troppo deboli.

La politica egadina, oltre ad essere ormai ingabbiata nello schema di tutti contro tutti, è anche percorsa da tatticismi estremi. È più che mai evidente che nessuno intende fare la prima mossa. Potrebbe infatti essere fatale per chi la sbaglia. Ed allora ci si riunisce fin d’ora ma senza alcuna ufficialità. Si prendono in considerazione alcuni profili elettorali ma lasciando più spazio alle chiacchiere da bar che a concreti ragionamenti di carattere politico.

Ancora meno si parla di alleanze perché il sistema maggioritario ha le sue regole e la lista da affiancare al candidato sindaco si costruisce strada facendo, provando, se serve, pure a fare “mercato” nel campo avverso. Non sarà politicamente corretto ma la storia elettorale egadina dice che è stato però concretamente utile. La stagione estiva è a pieno regime e le tre isole hanno azionato il turbo turistico. Ma in autunno le due certezze dovranno uscire allo scoperto e la politica isolana non potrà pià rimanere sospesa.

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