Ciclovia Pedemontana, l’itinerario su due ruote che ha vinto l’Oscar - QdS

Ciclovia Pedemontana, l’itinerario su due ruote che ha vinto l’Oscar

Ciclovia Pedemontana, l’itinerario su due ruote che ha vinto l’Oscar

martedì 03 Settembre 2024

Un’avventura in bici mozzafiato riconosciuta dal premio Cicloturismo 2024

In Friuli Venezia Giulia sulla Pedemontana, in Calabria sulla Ciclopedonale della Val di Neto, in provincia di Trento attraverso la Green Road dei Fiori, e poi in Sardegna e in Campania

A ritmo lento la natura si tinge di colori vivaci, i paesaggi si trasformano e regalano sensazioni uniche, le temperature si fanno meno infuocate, ideali per l’attività all’aria aperta: ecco l’autunno, stagione perfetta per salire in bicicletta e pedalare dolcemente alla scoperta dei territori più autentici nella nostra Penisola, ricchi di bellezze naturali e storiche ma anche di tradizioni culturali ed eno-gastronomiche, particolarmente vivaci negli ultimi mesi dell’anno.

Un’avventura “da oscar” sulle due ruote è assicurata a chi sceglie di pedalare – per un’escursione giornaliera o una vacanza di più giorni – su una delle ciclovie premiate lo scorso giugno all’edizione 2024 del Green Road Award, l’Oscar italiano del Cicloturismo che ogni anno va alle “vie verdi” delle Regioni che promuovono le due ruote e il turismo lento.

Friuli Venezia Giulia, Calabria, Trentino, Sardegna, Campania e tutta la dorsale appenninica: sono molto diversi gli itinerari Oscar 2024 pronti ad accogliere, anche dopo l’estate, ciclisti, cicloturisti e camminatori alla ricerca di esperienze sempre nuove. Eccoli.

La Ciclovia pedemontana del Friuli vince l’Oscar del Cicloturismo 2024

Vincitrice dell’oscar italiano del Cicloturismo 2024, la Ciclovia Pedemontana attraversa il Friuli Venezia Giulia da Salice a Gorizia, che sarà Capitale europea della Cultura 2025. Un itinerario di 180 km che segue la linea immaginaria che delimita l’arco alpino regionale attraverso un paesaggio prezioso, ricco di punti di interesse storico, artistico, enogastronomico. Il tracciato, pressoché pianeggiante, è adatto a tutti per il fondo confortevole e la possibilità di utilizzare la ferrovia turistica Sacile-Gemona, in parte parallela al percorso, per alleviare la fatica a bordo di treni con materiale storico. L’intermodalità è del resto una cifra distintiva della Ciclovia, dove il treno con bici al seguito si integra con il trasporto pubblico locale – come i pullman con carrello bici e il passo-barca a Bibione – e con il trasporto marittimo, aumentando la possibilità di percorrere l’intera rete di percorsi ciclabili lungo l’arco costiero del Friuli Venezia Giulia, da Lignano Sabbiadoro fino a Trieste.

La Ciclovia Pedemontana è perfetta anche per escursioni giornaliere. Tra i punti di interesse: le spettacolari Dolomiti Friulane, patrimonio Unesco, la riserva naturale del Cornino, città medievali come Gemona e Pinzano al Tagliamento, l’arte longobarda di Cividale del Friuli, sito Unesco, e – imperdibili durante i mesi della vendemmia – le pregiate aree vitivinicole delle Doc Grave, Colli Orientali del Friuli, Isonzo e Collio e ben sette dei tredici presidi Slow Food della Regione. Raggiungibili attraverso percorsi ciclabili secondari, sono anche alcuni dei Borghi più Belli d’Italia – Polcenigo, Poffabro, Venzone e Gradisca d’Isonzo.

La Ciclopedonale “Val di Neto” in Calabria

Corre per 38 km lungo l’antica mulattiera sull’argine dell’omonimo fiume la Ciclopedonale “Val di Neto” in Calabria, inaugurata lo scorso marzo e pensata per famiglie con bambini e per tutti coloro che amano stare a contatto con la natura. In un’area dell’antica Magna Grecia ricca dei profumi, dei sapori e dei colori della macchia mediterranea la green road damigella d’onore all’Oscar Italiano del Cicloturismo 2024 inizia dall’antico sito termale di Bruciarello per raggiungere la foce sul Mar Jonio, attraversando il territorio di sei comuni del Marchesato crotonese: Caccuri, Belvedere di Spinello, Santa Severina, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli.

La ciclovia “Val di Neto” è un esempio di turismo responsabile, progettata per avere il minimo impatto ambientale. La segnaletica informativa e i punti di sosta attrezzati con servizi a uso del cicloturista e del viandante – oasi di accoglienza, aree fitness, capanni per l’osservazione della natura, rafting in kayak – permettono di apprezzare appieno la natura, visitare i siti storici, archeologici, castelli, borghi e i luoghi di culto di questa porzione sconosciuta di Calabria.

La Green Road dei Fiori nella provincia di Trento

La Green Road dei Fiori nella provincia di Trento è un percorso ciclopedonale che unisce in un unico itinerario la Val Rendena e la Valle del Chiese, 57 km da Carisolo fino alle sponde del Lago d’Idro. La Ciclovia della Val Rendena è un nastro disegnato in uno scenario alpino di grande suggestione, nel Parco Naturale Adamello-Brenta, che costeggia il fiume Sarca, mentre la Valle del Chiese è la terra delle sette Pievi: numerose le testimonianze artistiche lungo il percorso. È una ciclabile particolarmente suggestiva per le oltre 600 specie di fiori che compongono un’incredibile tavolozza di colori, comprese rare orchidee che crescono sulle rive dei laghi. Nelle zone boscose faggete, frassino, il sambuco, l’odoroso tiglio di monte che dà un ottimo miele.

Sulle sponde dei laghi crescono rare orchidee multicolori ma anche l’iperico e la potentilla, entrambe piante medicinali dal fiore giallo. Tante anche le erbe commestibili, l’ortica dai fiori rosa, la manna bianca del farinello, asparago e spinacio di monte. In autunno, il suono dell’acqua che accompagna i cicloturisti per tutta la lunghezza del percorso, si coniuga con il magico spettacolo naturale del foliage. Non mancano anche alcuni borghi storici oltre a musei e siti che riportano i segni lasciati dalla Grande Guerra: camminamenti, trincee e postazioni per i quali la Ciclovia rappresenta un ottimo punto di partenza. Tra i tanti servizi a disposizione del cicloturista, anche un bus navetta sulla via del ritorno.

Menzione speciale per l’Appennino Bike tour

Riconosciuto come nuovo percorso di grande suggestione per gli appassionati del cicloturismo e della biodiversità, la Green Road dei Fiori si è classificata al terzo posto all’Oscar Italiano del Cicloturismo 2024. Perfetto per una vacanza in bicicletta nella stagione autunnale, l’Appennino Bike tour ha ricevuto la menzione speciale della giuria all’Oscar Italiano del Cicloturismo 2024. Si tratta di un percorso ciclabile che collega la dorsale appenninica dall’Italia con un itinerario di 3100 km su strade secondarie a basso traffico che unisce 300 piccoli comuni attraverso 14 regioni, 33 province e 56 aree protette tra parchi e riserve naturali.

La Ciclovia dell’Appennino inizia in Liguria a Bocchetta di Altare, nel punto in cui le Alpi si incontrano con gli Appennini, e termina ad Alia, in provincia di Palermo. Il progetto è suddiviso in 44 tappe con stazioni di assistenza, officine e ricarica per e-bike (c’è anche una app dedicata) e crea una via d’accesso ai tanti piccoli borghi dell’Appennino. Entro il prossimo anno collegherà oltre 1400 comuni dell’Appennino, un’unica, grande destinazione turistica ricca di tipicità culturali ed eno-gastronomiche e immersa in un patrimonio naturale di valore. L’Appennino Bike Tour lascia ampio margine di scelta al cicloturista in merito a quale tratto esplorare in funzione alla disponibilità di giorni e agli interessi personali.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara in Sardegna

Il periodo autunnale è certamente ideale per chi desidera andare in bicicletta in Sardegna. L’itinerario che ha ricevuto la menzione speciale Legambiente all’Oscar Italiano del Cicloturismo 2024 è Il Cammino Minerario di Santa Barbara, un percorso ciclopedonale ad anello di oltre 600 km che parte e arriva a Iglesias, nella zona Sud Occidentale dell’isola. La Green Road ciclabile già pronta è di circa 360 km ed è composta da un fondo misto di asfalto, strade bianche, tratti di ferrovia dismessa attraverso le aree minerarie delle regioni storiche dell’Inglesiente, Sulcis e Arburese-Guspinese.

Nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna si pedala tra le rovine post-industriali dell’epoca mineraria attraversando paesaggi naturali – grotte, scogliere, dune e spiagge sconosciute al turismo di massa e spettacolari scorci montani, con laghi e foreste incontaminate, dove non è raro incontrare esemplari di fauna autoctona come il cervo sardo – e comunità locali dalle tradizioni forti e distinte, dove si gustano prodotti del territorio introvabili in altre zone del pianeta. Presenza costante sono le chiese e le cappelle dedicate al culto di Santa Barbara, la patrona dei minatori, anche all’interno delle miniere: la più antica, del 1223, è a Domusnovas. Innumerevoli i punti di interesse disseminati in 8000 anni di storia, tra siti nuragici, villaggi fantasma e le gigantesche miniere dismesse: un’immensa ricchezza, di grande valore antropologico, che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.

La Via Silente della Campania

La Via Silente della Campania è un itinerario di circa 600 km su strade asfaltate a bassa percorrenza nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, uno dei parchi nazionali più grandi d’Italia, che in autunno si tinge di incredibili colori arricchendosi con inebrianti profumi.

È un percorso ad anello in 15 tappe – con partenza e arrivo a Castelnuovo Cilento – che segue tratti costieri e si inoltra tra le montagne. La Via Silente, premiata all’Oscar del cicloturismo 2024 con la menzione speciale della stampa, nasce 10 anni fa dall’amore e dal desiderio di due donne di condividere la bellezza e la ricchezza paesaggistica del Sud della Campania, riserva della biosfera e patrimonio dell’umanità dell’Unesco, dove regna, appunto, il silenzio. Parte nei pressi dello scalo ferroviario di Vallo della Lucania con un primo tratto collinare assai panoramico, poi in un borgo di pescatori e poi via via seguendo la linea di costa per poi inoltrarsi verso l’interno attraverso un territorio aspro e selvaggio, ricco di paesaggi inediti, siti d’interesse naturalistico, storico e archeologico e saporitissime tradizioni culinarie di mare e di terra.

Tra le località si incontrano le grotte di Castelcivita e di Pertosa, le acque limpide del fiume Calore, Pollica, Acciaroli, l’Oasi del fiume Alento, Marina di Camerota, Roscigno, il borgo che all’inizio del 2024 ha perso il suo unico abitante, la magnifica Certosa di Padula; poi pianori, boschi di faggio, valli punteggiate di orchidee, incantevoli borghi contadini.

Al cicloturista viene consegnata la Silentina, documento che nei 59 comuni attraversati dà diritto a sconti e agevolazioni nelle strutture di accoglienza convenzionate, che appongono un timbro a ogni sosta fino al suo completamento.

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