Assegno unico, Sicilia seconda Regione con il pagamento più alto

Assegno unico, la Sicilia è la seconda Regione con il pagamento medio più alto

Assegno unico, la Sicilia è la seconda Regione con il pagamento medio più alto

Michele Giuliano  |
venerdì 13 Settembre 2024

In termini assoluti è la quarta con il maggior numero erogazioni in Italia 

A maggio scorso sono stati 866.671 i figli dei siciliani che hanno ricevuto l’assegno unico universale (Aau), per un importo medio di 187 euro per soggetto. Si tratta della seconda cifra più alta a livello nazionale. Solo in Calabria l’importo è più alto, arrivando a 192 euro, mentre la media italiana si ferma a 167 euro. I dati sono stati rilasciati dall’osservatorio sull’assegno unico universale dell’Inps, l’istituto nazionale di previdenza sociale, che aggiorna i numeri relativi a questa forma di sostegno al reddito. Gli importi più bassi, al contrario, si registrano in Valle d’Aosta, dove il singolo assegno si ferma a 148 euro. Sono gradualmente diminuiti nel corso dell’anno. A gennaio, infatti, la media isolana arrivava a 193 euro, e la media nazionale a 175. In termini numerici, tra aprile e maggio il numero di figli si è ridotto di circa 5 mila unità, riportando così il valore a quello di inizio anno. 

Assegno unico in Sicilia, i cambiamenti di inizio anno

Si vanno così ad attestare i cambiamenti avvenuti tra gennaio e febbraio, dovuti, da una parte, all’adeguamento degli importi a quanto previsto dall’articolo 4, comma 11, del decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, che statuisce che sia l’Auu che le relative soglie Isee si regolano sulle variazioni dell’indice del costo della vita, ossia dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

L’andamento del numero dei figli va a confermare quanto successo sempre a gennaio, quando sono stati aggiunti in elenco tutti quei figli che appartengono ai nuclei familiari ex percettori del reddito di cittadinanza. Fino a dicembre, infatti, l’Auu era versato come quota integrativa del sostegno al reddito, mentre dal 2024 viene pagato in maniera indipendente dagli altri eventuali sussidi che possano spettare al nucleo familiare. In Italia, nei primi cinque mesi del 2024 sono stati erogati alle famiglie assegni per 8,1 miliardi di euro, distribuiti a 6.158.863 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno per il 2024, per un totale di 9.756.844 figli. 

Assegno unico in Sicilia, il meccanismo

L’assegno unico è un meccanismo ormai consolidato che rappresenta una vera rivoluzione rispetto al passato, quando gli assegni passavano attraverso la busta paga dei genitori lavoratori; al contrario, l’assegno unico raggiunge direttamente tutti coloro che hanno all’interno del proprio nucleo familiare un figlio a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni, con un importo più basso a partire dal diciottesimo anno di età.

L’assegno viene riconosciuto anche dopo i 21 anni per i figli disabili a carico. Per loro è prevista una maggiorazione in base al grado di disabilità. Il calcolo dell’assegno unico universale dipende dall’età del figlio richiedente, oltre che dal reddito familiare. L’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, nel 2024 va da un minimo di 57 euro, in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 45.574,96 euro, ad un massimo di 199,40 euro per Isee fino a 17.090,61 euro. 

Assegno unico in Sicilia, dal terzo figlio che succede

In caso di figlia o figlio successivo al secondo, l’importo dell’assegno universale è maggiorato del 20%. Spettano maggiorazioni anche nel caso di genitori entrambi lavoratori. La richiesta dell’assegno unico universale può essere fatta sia attraverso patronato o direttamente sul proprio utente Inps, accendendo tramite Spid. È stata prevista una procedura piuttosto semplice che permette di inserire con facilità i propri dati. Non è necessario nel corso del tempo ripresentare la richiesta, a meno di dover apportare delle modifiche. Ogni anno, entro marzo, andrà richiesto il nuovo Isee; se ciò non fosse fatto, si accederà comunque all’importo minimo previsto per legge. 

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