A Siracusa l’agricoltura del futuro - QdS

A Siracusa l’agricoltura del futuro

Carlo Alberto Tregua

A Siracusa l’agricoltura del futuro

sabato 21 Settembre 2024

Nove giorni di eventi

La scelta di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste – di cui in anteprima abbiamo pubblicato il forum proprio ieri – ha organizzato, d’accordo con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il G7 sulla materia nella meravigliosa isola di Ortigia, a Siracusa.

Questa è una città fondata nel 734 a.C. dai Corinzi, quindi ha una storia millenaria. In questo lembo di terra siciliana sono passati tanti popoli diversi, dai cartaginesi, agli arabi, dai normanni agli spagnoli e così via.
Vogliamo per tutti ricordare il grande matematico e filosofo Archimede, il quale, com’è noto a tutti/e, scoprì tra le altre cose il principio della leva e quello della spinta di un corpo immerso in un fluido verso l’alto.

L’isola di Ortigia è una bomboniera; vi sono tanti alberghi importanti ed è sempre piena di turisti stranieri nonché di altri che vi arrivano con mega yacht e navi che ospitano crociere di lusso.
In questo ambiente vi saranno nove giorni di lavori, da oggi a domenica 29 settembre, ove saranno presenti i sette Paesi più industrializzati del mondo: Usa, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Giappone; nonché alcuni rappresentanti dell’Ue e i rappresentanti di dieci stati africani.

Ovviamente l’organizzazione è stata programmata dal Ministero e posso confermarvi che Lollobrigida, in quell’ora in cui siamo stati assieme, ha dimostrato una competenza e una padronanza degli argomenti che sono idonei ad un ministro.
In questo G7 si affronteranno i problemi strategici per intravedere e mettere in atto dei piani a dieci e quindici anni, nei quali sia l’agricoltura sia la pesca hanno un ruolo importante, soprattutto in ambito di sostenibilità ambientale.

All’interno dei due grandi filoni assume ancora più importanza la formazione e la digitalizzazione perché, aumentando la competitività, è necessario affilare le armi della competenza, per ottenere prodotti migliori e più competitivi sul lato della qualità e dei conseguenti prezzi.
Tutto ciò non è semplice né facile, però mettendoci testa e organizzando bene tutti i fattori relativi è possibile raggiungere questi risultati.

Sono previste alcune attività ludiche nell’evento, fra cui la presenza di Albano Carrisi, molto noto come cantante, ma anche come agricoltore nella tenuta di Cellino San Marco in cui produce, mi dicono, dell’ottimo vino. Avrò il piacere di intervistarlo martedì prossimo.
Il titolo dell’evento è ‘DiviNazione Expo 24’, per la verità un po’ ermetico. Saranno presenti tutte le organizzazioni imprenditoriali e sindacali del settore, in modo che il confronto diventi concreto e non formale o teorico sulle questioni da affrontare e sullo sviluppo che l’agricoltura dovrà avere, con riflessi in altri settori cui a prima vista non si penserebbe. Per esempio, i tessuti per i vestiti che provengono dalle piante, come lino, seta, cotone e canapa.

I ministri presenti di tutti i settori faranno da cornice al tema principale: da Valditara, ministro dell’Istruzione, a Schillaci, ministro della Salute, a Calderone, ministro del Lavoro, ad Urso, ministro delle Imprese, a Piantedosi, ministro dell’Interno, a Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento.

Il G7 di quest’anno vuole dare una svolta ai metodi di coltivazione dei frutti della terra, che sono sempre gli stessi come denominazione, ma mutano in funzione del cambiamento climatico, della variazione delle stagioni, dell’irregolarità delle piogge e tanti altri fattori.

Insomma, l’innovazione sostenibile dev’essere continua e sempre più diffusa nel settore dell’agricoltura, con tutte le difficoltà conseguenti perché innovarsi è prima un fatto mentale e poi un fatto materiale.
Ormai i prodotti agricoli circolano in tutto il mondo, per cui vi è anche una concorrenza di quelli prodotti in luoghi ove vi è un basso costo della manodopera e basse esigenze nel rispetto dell’ambiente, con la conseguenza che hanno prezzi competitivi seppure la loro qualità non è delle migliori.
Proprio per migliorare la competitività è necessaria la digitalizzazione di tutto il settore agricolo e della pesca, dalla produzione al trasporto, alla commercializzazione fino alle cucine delle/degli italiani/e, che devono fare attenzione a non farsi truffare da prodotti di scarsa qualità.

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