Giro di auto rubate ed estorsioni allo Sperone, concluse indagini

Giro di auto rubate ed estorsioni con “cavallo di ritorno” allo Sperone: 14 denunce per favoreggiamento

Giro di auto rubate ed estorsioni con “cavallo di ritorno” allo Sperone: 14 denunce per favoreggiamento

Redazione  |
giovedì 10 Ottobre 2024

I denunciati avrebbero negato le richieste estorsive subìte da un gruppo criminale scoperto da un'operazione della polizia di Brancaccio lo scorso febbraio.

Si sono concluse negli scorsi giorni le indagini su un giro di estorsioni con la metodologia del “cavallo di ritorno” operate da un gruppo criminale allo Sperone (Palermo).

L’operazione che ha dato il via all’inchiesta, eseguita dalla polizia del commissariato di Brancaccio lo scorso 20 febbraio, ha interessato 16 persone, accusate di essere membri di un gruppo criminale dedito a numerosi furti di auto, al riciclaggio delle stesse e alle estorsioni.

Giro di auto rubate ed estorsioni allo Sperone, concluse indagini

Gli inquirenti hanno concluso le indagini sull’operazione di polizia che lo scorso 20 Febbraio ha consentito di eseguire un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di 16 membri di un gruppo criminale dedito a numerosi furti di auto, al riciclaggio e alle estorsioni.

Il gruppo, che ha agito con base nel quartiere dello Sperone, è risultato responsabile di un vasto giro di riciclaggio di auto rubate, alle quali sono stati alterati i dati dei telai mediante nuove punzonature, riportandovi quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, acquistate per questi scopi.

Le indagini

L’attività d’indagine sul caso di riciclaggio ed estorsione si è conclusa con l’iscrizione nel registro degli indagati, per il reato di favoreggiamento, di 14 persone che avevano subìto altrettante estorsioni, in conseguenze dei furti delle proprie auto, commessi con la nota tecnica criminale del cosiddetto “cavallo di ritorno”.

I riscontri investigativi hanno fatto ritenere che le condotte dei 14, gravemente omissive in relazione ai reati compiuti dagli estorsori, ostacolassero l’accertamento della verità e integrassero, quindi, il reato di favoreggiamento.

Giova precisare che la responsabilità penale della condotta elencata sarà definita solo dopo l’emissione di un’eventuale sentenza passata in giudicato. Per gli indagati, infatti, vige il principio costituzionale della presunzione di innocenza.

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