Busi Ferruzzi, Confindustria Ct: "Sfruttare il momento positivo dell’imprenditoria catanese" - QdS

Busi Ferruzzi, Confindustria Ct: “Sfruttare il momento positivo dell’imprenditoria catanese”

Busi Ferruzzi, Confindustria Ct: “Sfruttare il momento positivo dell’imprenditoria catanese”

giovedì 24 Ottobre 2024

Forum con Maria Cristina Busi Ferruzzi, presidente Confindustria Catania

Un confronto su questioni strutturali e non contingenti: ospite di questo Forum con il QdS, alla presenza del vice direttore Raffaella Tregua, la presidente di Confindustria Catania, Maria Cristina Busi Ferruzzi.

Qual è secondo lei lo stato di salute dell’imprenditoria catanese?
“Catania sta vivendo un periodo molto particolare, ricco, importante, che dobbiamo saper cavalcare. Dobbiamo accettare la sfida di essere noi imprenditori per primi a volere il salto di qualità, che ci sarà grazie ai progetti che sono stati presentati, ai finanziamenti, alle agevolazioni, a tutto quel che arriverà. Dobbiamo prendere tutto. Portarcelo a casa, non lasciare un pezzettino agli altri, perché siamo stati derubati per secoli. Dobbiamo cavalcare quest’onda positiva. Sento che nei nostri imprenditori c’è volontà: sarà il cambio generazionale, sarà il mondo che cambia e Catania che è cambiata come mentalità, ma è un momento positivo in tutto e per tutto. Certo che i problemi quotidiani ci sono, ce li siamo beccati in tutti questi anni, li abbiamo risolti brillantemente dopo il Covid. Alcune regioni lo hanno fatto molto peggio, la Sicilia li ha risolti bene. Sicuramente abbiamo perso delle aziende per strada, ma abbiamo realtà produttive che, nel loro livello, sono leader nel mondo. Mi riferisco a tutto il panorama siciliano. Come Sibeg Coca Cola, per esempio, stiamo per ricevere dalla Brunetti di Gela la nuova resina Repet. Prima era necessario prenderla in Turchia, piuttosto che in Vietnam o Corea. Giancarlo Licitra, dell’omonima azienda, sta studiando un prodotto attualmente ancora molto costoso, come dolcificante ricavato dal carrubo. Si sta andando avanti con la ricerca. Tutte queste cose non si sanno, ma è necessario dirle.

Com’è strutturata la realtà catanese?
“Le aziende aderenti a Confindustria sono oltre settecento. Il loro stato di salute è buono, ma alcuni settori meriterebbero di essere più supportati. Dobbiamo far leva sulla politica che si sviluppa a Bruxelles, perché il problema è anche nella regolamentazione europea”.

Quali sono i suoi obiettivi come vertice di Confindustria etnea?
“Il primo obiettivo è la Zona industriale. Finalmente sono stati stanziati 50 milioni di euro per la riqualificazione, se ne arriveranno altri strada facendo ben venga, ma d’altronde era necessario partire. Abbiamo bisogno di infrastrutture e di strutturare alcune misure come per esempio la Decontribuzione. Quest’ultima ci ha aiutato enormemente per le assunzioni, specialmente le piccole e medie imprese, ma bisogna pensare anche a lungo termine”.

Sembra che il ruolo delle donne stia diventando sempre più essenziale e centrale all’interno di Confindustria Catania…
“Sì e in questo senso vorrei complimentarmi con la presidente Monica Luca e il Comitato imprenditoria femminile: c’è molta grinta e voglia di fare. Ritengo opportuno ringraziare il Cif perché ci sono tanti bei progetti importantissimi da portare avanti, tutti molto promettenti. Ho fatto una lunga chiacchierata con Monica Luca e devo dire che a fronte di pochi anni di attività, avere già oltre cinquanta iscritte, sta creando per il futuro una prospettiva molto bella”.

Di recente si è parlato della possibile nascita di una sezione Editoria all’interno di Confindustria Catania. Cosa ci può dire a riguardo?
“È un’ipotesi nata prima della mia elezione. Io sono legata storicamente all’editoria, per me è stato il mio primo lavoro e lì ho preso le prime lezioni di vita. Credo rappresenti un patrimonio molto importante che non può essere sminuito a causa dei social e il mio orientamento è costituire questa nuova sezione. Per farlo, però, abbiamo bisogno di una mano da parte degli addetti ai lavori”.

Maria Cristina Busi Ferruzzi e Raffaella Tregua

Zona industriale e futuro dell’area portuale due questioni fondamentali per lo sviluppo

Tornando per un attimo alla Zona industriale, il sindaco Enrico Trantino ha annunciato nuovi interventi. Sta mantenendo le promesse?
“Con l’Amministrazione c’è una buona intesa. Se vogliamo far arrivare altre aziende nella Zona industriale, ci sono già tanti progetti, la strada è quella giusta. La riunione svoltasi a Bruxelles nelle scorse settimane con tutti i presidenti delle Confindustrie, eravamo trecento circa, è stata molto interessante perché ho saputo di tante iniziative che verranno presentate e riguardano la Sicilia. C’è un grande interesse verso il nostro territorio. Oltre a individuare le priorità, e non sarà facile farlo, occorrerà sviluppare i progetti e la parte burocratica. La partenza non è mai facile, dobbiamo gestirla bene e velocemente. Ma siamo in un momento fortunato anche da un punto di vista istituzionale e questo non capita spesso”.

Ha parlato del nuovo Piano regolatore del porto come una “boccata d’ossigeno” per la città. Perché secondo lei è così importante?
“È fondamentale ed è veramente un bellissimo progetto. Bisogna fare i complimenti al presidente dell’Autorità portuale Francesco Di Sarcina. Il porto può dare una svolta alla città, così come è accaduto a Palermo grazie al lavoro dell’Autorità della Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti. A Catania potrà essere fatto lo stesso e in più qui, a differenza di Palermo, abbiamo il vantaggio di poter portare i container ad Augusta. Questo ci garantisce tutto lo spazio e la libertà che ci serve. Il progetto renderà il porto di Catania efficiente per i traghetti, che non scompariranno mai, e dal punto di vista industriale. Il turismo ne beneficerà di certo grazie alla nuova stazione marittima. C’è poi la questione degli Archi della Marina: un giorno, quando non passerà più il treno, non serviranno più. Quindi, se il loro abbattimento servirà al porto, perché non buttarli giù?”.

Quest’anno Irfis ha pubblicato un bando per sostenere i progetti d’impresa. Come valutate questa esperienza?
“Per noi imprenditori non è mai facile esprimere un giudizio. Bisogna essere elastici e provare, poi si penserà ai miglioramenti. Io sono sempre per procedere sempre e comunque, strada facendo si interverrà con adeguati accorgimenti”.

Maria Cristina Busi Ferruzzi e Raffaella Tregua

Supporto agli investimenti e obiettivo digitalizzazione

Che genere di supporto date alle imprese interessate a investire?
Confindustria Catania ha introdotto nel 2024 un nuovo servizio di informazione e assistenza sui finanziamenti regionali, nazionali ed europei. Il desk offre percorsi personalizzati per progetti aziendali, che includono investimenti produttivi, innovazione, internazionalizzazione e formazione. Si parla complessivamente di programmi del valore di circa 7,3 miliardi di euro. Tra le misure più rilevanti, ci sono anche i mini contratti di sviluppo con 300 milioni di euro e il Fesr 2021-2027, che destina 615 milioni di euro per la competitività tecnologica, sono centrali per favorire la transizione verde e digitale”.

Grande attenzione è rivolta anche alla digitalizzazione…
“Puntiamo molto su trasformazione digitale, trasferimento tecnologico e innovazione del tessuto imprenditoriale. Su questo fronte gli imprenditori catanesi potranno contare su Dih (Digital innovation hub) Sicilia. Le piccole e medie imprese potranno usufruire gratuitamente di due tipologie di servizi: analisi del livello di maturità digitale dei processi aziendali e individuazione dei possibili percorsi di innovazione digitale; analisi della resilienza aziendale sul fronte della sicurezza informatica e gestione del rischio cyber. Il programma si inserisce nel nuovo progetto Confindustria Innovation hub, il polo nazionale di innovazione digitale creato da Confindustria e finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy a valere sul Pnrr”.

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