Ddl Variazioni di bilancio, i tagli e la sorpresa del reddito di povertà

Ddl variazioni di bilancio, la sorpresa del “reddito di povertà” e il tema “caldo” dei tagli in Sicilia

Ddl variazioni di bilancio, la sorpresa del “reddito di povertà” e il tema “caldo” dei tagli in Sicilia

Mauro Seminara  |
martedì 29 Ottobre 2024

Il Governo Schifani ha predisposto una radicale rimodulazione delle spese con definanziamenti e nuovi impegni annunciati "a sorpresa" che scatenano il dibattito.

Il disegno di legge 809 per variazioni di bilancio, approvato dalla giunta regionale e prossimo a un incardina mento all’Ars dopo ampia valutazione delle commissioni competenti sui diversi temi affrontati, prevede nel triennio 2024-2026 uno stanziamento di risorse per oltre quattrocento milioni di euro nel solo anno in corso. E, a sorpresa, anche una nuova misura soprannominata “reddito di povertà”. Per il reperimento delle risorse, il Governo ha predisposto una radicale rimodulazione delle spese con definanziamenti e riduzioni degli impegni precedentemente assunti. La quantità maggiore di risorse è però frutto di maggiori entrate correnti di natura tributaria.

L’indirizzo perseguito, e annunciato dal Governo Schifani, stando ai calcoli previsionali, starebbe dando i frutti attesi e dei 408,5 milioni di euro che Palazzo d’Orleans intende stanziare nel 2024 per fronteggiare i temi caldi della Sicilia, 317.995.894 (più o meno il 78%) provengono dalle maggiori entrate previste in ambito tributario secondo norme relative alle autonomie speciali. Resta un 22% circa del totale risorse in variazione di bilancio, e queste provengono da tagli che Renato Schifani, con il nullaosta della giunta che guida, intende finanziare con una sensibile riduzione di alcune voci di spesa corrente. Un taglio da 90,5 milioni di euro.

Variazioni di bilancio, è tempo di tagli in Sicilia

Un risparmio importante da investire su emergenze e questioni critiche della Sicilia di fine 2024. Risparmio che però fa marcia indietro su precedenti impegni di spesa assunti dalla Regione Siciliana. Di questi, cinquanta milioni appunto da definanziamento di impegna di spesa assunti proprio nel corso del 2024 e il resto dalla riduzione di capitoli di bilancio liberi, non vincolati. Voci sostanziali dei “tagli” in questione, la riduzione dei contributi diretti a promuovere la stabilità dell’occupazione, in favore dei soggetti iscritti nel registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, dei professionisti e delle imprese, e le politiche per il lavoro e la formazione professionale. Dalle politiche per il lavoro e la formazione professionale si legge una riduzione di spesa complessiva pari a cinquanta milioni per il 2024.

Una sforbiciata, per reperire risorse, toccherà anche alcuni Assessorati. L’Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro è quello che riceverà la maggiore riduzione di fondi con una sfoltita del valore di oltre 36 milioni di euro per il 2024. Toccato anche l’Assessorato autonomie locali e funzione pubblica, con oltre 15 milioni di riduzione fondi per l’anno in corso. Di converso, la voce di spesa che beneficerà maggiormente degli interventi previsti in variazione di bilancio è quella dei trasporti e del diritto alla mobilità. In questo caso l’incremento complessivo per il 2024 dovrebbe essere di quasi 68 milioni di euro. Cifre che, malgrado la manifesta volontà di Palazzo d’Orleans di blindare da emendamenti di proposta individuale, sembrano comunque destinate a variazioni in corso di esame nelle varie commissione.

L’annuncio del “reddito di povertà”

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha infatti annunciato, con effetto sorpresa Forza Italia nel fine settimana, la possibilità di finanziare un “reddito di povertà” mediante uno stanziamento di trenta milioni di euro che dai tagli applicati all’Assessorato alla famiglia andrebbero all’Irfis per un contributo da cinquemila euro per le famiglie con Isee inferiore ai cinquemila euro annui. Il “reddito di povertà” si scontra però immediatamente con il giudizio del partito del “reddito di cittadinanza” tagliato dal Governo nazionale di centrodestra, e il referente regionale del Movimento 5 Stelle, il vicepresidente vicario dell’Ars Nuccio Di Paola etichetta subito quella di Schifani come una “misura spot”.

Il dibattito sui poveri

Il referente pentastellato siciliano va giù dritto sul reddito di povertà annunciato dal presidente Schifani: “Toh, Schifani scopre che in Sicilia parecchie famiglie sono in grandissima difficoltà? Meglio tardi che mai. Quella che il presidente ha annunciato è comunque una misura spot, in perfetto stile Schifani, che dà qualcosina solo una tantum e a una piccolissima platea di famiglie, private di ogni risorsa dopo l’azzeramento del reddito di cittadinanza da parte del Governo Meloni e dopo che nemmeno le misere misure sostitutive partorite da Roma sono partite in Sicilia. Se Schifani vuole fare veramente qualcosa di concreto per le famiglie, ci metta dai cento milioni in su. I soldi, quando vuole, li trova sempre”.

L’annuncio del “reddito di povertà”, che secondo la Cgil non è sufficiente per il numero di famiglie con Isee inferiore ai cinquemila euro, tocca le corde sensibili del Movimento 5 Stelle la cui misura “reddito di cittadinanza” è stata abolita dall’attuale Governo nazionale: “Queste misure – dichiara Nuccio Di Paola – confermano che il reddito di cittadinanza era indispensabile. Andava rimodulato, certamente, ma la sua cancellazione è stata dettata solo da bassi interessi elettorali, a scapito della serenità di migliaia di famiglie che ora non sanno come sbarcare il lunario. Persino il partito di Schifani ha partorito un ddl per resuscitare il reddito di cittadinanza, certificandone l’importanza. Le critiche del presidente a questo strumento sono pertanto fuori luogo oltre che vergognose”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017