L'indagine - condotta dal reparto operativo - nucleo investigativo tra il gennaio e l'ottobre del 2024 - ha consentito di ricostruire precisamente l'episodio avvenuto lo scorso 20 gennaio,
I carabinieri del comando provinciale di Agrigento nelle scorse ore hanno tratto in arresto diverse persone tra Canicattì, Campobello di Licata e Ravanusa. Per i dieci indagati, l’accusa è quella di incendio, disastro ambientale, furto aggravato, detenzione e porto illegale di armi, estorsione e ricettazione. Il tutto è da racchiudere nel caso relativo all’incendio doloso avvenuto alla Omnia srl, stabilimento per la raccolta situato in contrada Piano Bugiades, a Licata (AG).
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Dei soggetti coinvolti nella vicenda che riguarda l’incendio alla Omnia Srl, quattro sono finiti in carcere, due ai domiciliari. Per tre dei dieci indagati, invece, è stato disposto l’obbligo di dimora e per uno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Licata, incendio Omnia Srl: i nomi degli arrestati
L‘indagine – condotta dal reparto operativo – nucleo investigativo tra il gennaio e l’ottobre del 2024 – ha consentito di ricostruire precisamente l’episodio avvenuto lo scorso 20 gennaio, quando gli interni dello stabilimento per la raccolta Omna di contrada Piano Bugiades a Licata vennero messe in cattive condizioni dall’incendio di natura dolosa. A seguito di quell’episodio si creò una pericolosa nube tossica che, tra l’altro, costrinse il comune di Licata a chiudere scuole, cimiteri e ville per poco meno di un mese.
La vicenda è tornata fortemente in discussione lo scorso 16 di ottobre, quando i carabinieri arrestarono tre persone (tra loro, due in carcere e uno ai domiciliari). Con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a finire in manette furono infatti Carmelo D’Antona, 39enne di Ravanusa, Cristoforo Famà, 41 anni di Licata. Ai domiciliari e con il braccialetto elettronico, invece, era finito Mario Antona, 24enne di Ravanusa