La testimonianza esclude l'ipotesi che fosse in corso una corsa clandestina al momento della tragedia.
“Nessuna gara clandestina” in corso quando è avvenuto l’incidente che ha portato alla morte di Gianluca Billitteri lungo viale della Regione Siciliana a Palermo, all’altezza di corso Calatafimi.
Lo avrebbe confermato il motociclista testimone che si è presentato la scorsa domenica mattina nella stazione carabinieri di via Bernini.
Incidente di Gianluca Billitteri: “Nessuna gara clandestina”
Nelle ore successive alla tragedia che ha portato alla morte del 32enne, che viaggiava a bordo della sua Alfa Romeo, si parlava dell’alta velocità come una delle possibili cause del sinistro. Da lì le indiscrezioni – rivelatesi false in base alle rivelazioni dei testimoni – sul possibile svolgimento di una gara clandestina al momento della tragedia e sul presunto coinvolgimento di Gianluca.
Un motociclista, testimone oculare dello schianto, si è presentato spontaneamente ai carabinieri e – raccontando la dinamica dell’accaduto – ha escluso che si stesse svolgendo una gara clandestina al momento dello schianto che ha ucciso Gianluca. L’uomo avrebbe negato anche il suo coinvolgimento nell’incidente, sostenendo di essersi fermato solo per soccorrere il 32enne.
I funerali
Nelle scorse ore si sono svolti – nella chiesa della Madonna del Rosario a Palermo, in piazza Pietro Micca – i funerali di Gianluca Billitteri. Una folla commossa tra amici, parenti e conoscenti ha accolto la salma tra lacrime, applausi, note delle canzoni preferite del 32enne e il rombo dei motori di un piccolo corteo delle sue amate Alfa Romeo.
Le nuove testimonianze, molto utili per le indagini delle forze dell’ordine sull’incidente, escluderebbero il coinvolgimento del giovane in gare clandestine al momento della tragedia sul viale della Regione.
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