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Dal baccarat al cucù: le giocate a carte in Sicilia durante le Feste

Dal baccarat al cucù: le giocate a carte in Sicilia durante le Feste
Dal bacarà al cucù: tutti giochi in famiglia o tra amici durante le Festività Natalizie e di Fine Anno

Feste Natalizie, fino all’Epifania, significano in Sicilia soprattutto “giocate a carte”: ecco quali sono i giochi più gettonati

In Sicilia il Natale, in un certo senso, è soprattutto folli serate a suon di giocate a carte. Sia in famiglia che tra amici, si stende sulla tavola un tappeto verde e si inizia a giocare, sfidandosi con i più disparati giochi, non rinunciando a rischiare anche qualche “soldino”. 

La tradizione del “Sette e mezzo”

Tra i giochi più diffusi sicuramente il più citato, quello a cui sa giocare anche i più piccoli è “Sette e mezzo”. Il mazziere, chiamato anche “banco” cambia a seconda dei turni, mentre il resto dei giocatori giocano contro di lui. L’obbiettivo consiste nel fare il punteggio più alto senza superare, appunto, il sette e mezzo.Se il giocatore vince allo preleva il “piatto” ovvero dove si depositano le monete delle puntate, se perde deposita la sua puntata. 

Il cucù: parentele ed amicizie in bilico

Ma di giochi in Sicilia noi ne abbiamo a bizzeffe. Un altro grande classico è certamente rappresentato dal “Cucù”. Ma come si gioca? Partendo dal mazziere , fino a tornare a lui, i giocatori si passano le carte cercando di raggiungere il punteggio più alto e di “passare” agli avversari l’asso ( che ha valore di zero ). Il Re invece è il Cucù è rappresenta un fermo, cioè non si può procedere passando l’asso o la carta più bassa, per tanto chi se la ritrova perde una delle tre vite. Una volta perse tutte le vite non si viene squalificati ma nella variante con il “morto” le vite si possono sottrarre a gli altri giocatori facendoli parlare con il “morto”, appunto. Amicizie, parentele, amori, con questo gioco, vengono messi seriamente in pericolo: è giusto avvisarvi.

Il baccarat: tutti contro il banco

Un altro dei giochi molto diffusi da inizio dicembre fino ad almeno il 6 gennaio – l’Epifania che tutte le feste porta via – è sicuramente il baccarat, o più semplicemente bacarà. I due lati, formati ognuno da almeno 6-7 persone, sfidano coloro che si immolano a fare “il banco” e gestiscono il gioco. Ma come si vince a bacarà? L’obiettivo massimo è quello di arrivare a battere con 9 (vittoria quasi sicura) o con 8 (buone possibilità di vincere) sommando le due carte che si ricevono appunto dal banco. Con punteggi che vanno da 7 a 5 è consigliabile “chiudersi”, aspettando poi quanto abbia in mano in banco. Se invece le due carte formano un punteggio da 4 in giù è consigliabile “aprirsi”, ottenendo così la possibilità di ricevere una terza carta per alzare il proprio punteggio. Figure apicali del gioco sono le cosiddette “ciste”, ovvero le figure, le quali possiedono valore “zero” e costituiscono un handicap soprattutto se ad averle in mano è proprio il banco contro cui sono in gioco i due lati del tavolo.

La tombola: il gioco perfetto in famiglia

Dulcis in fundo, come non concludere con la regina dei giochi da tavolo natalizi, certo non è proprio un gioco di carte, ma forse rappresenta uno dei più alti momenti di aggregazione durante le feste. Stiamo parlando della Tombola, “a tummula” della nonna, giocata sia in famiglia ma anche nell’oratorio del paese. Dopo la divisione delle cosiddette “cartelle” rovinate o meno a seconda della versione, si procede con il sorteggio dei numeri. Come vuole la tradizione, le caselle vanno riempite con lenticchie, ceci o fagioli e i rispettivi premi coincidono con l’ambo, il terno, la quaterna, la cinquina e infine la tombola.

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