I numeri rilevati dall’Ispra sono stati pubblicati nella diciottesima edizione del Rapporto annuale. Nel 2017 la Sicilia ha registrato una produzione del 4,2 per cento di materiale pericoloso
PALERMO – Produzione dei rifiuti speciali in crescita, anche se l’Italia resta uno dei Paesi leader nell’ambito del riciclo. In Sicilia si produce il 5% del totale nazionale, con il recupero che ha fatto segnare un 74% del totale dei rifiuti. Una delle maggiori criticità per il sistema isolano riguarda l’assenza di discariche in grado di trattare i materiali contenenti amianto. Numeri che arrivano dal Rapporto rifiuti speciali dell’Ispra, giunto alla sua diciottesima edizione.
DATI NAZIONALI
Nel 2017 è cresciuta la produzione di rifiuti speciali, raggiungendo quota 140 milioni di tonnellate, cioè un 3% in più rispetto all’anno precedente. In crescita, andando più in dettaglio, è soprattutto la produzione di rifiuti non pericolosi (+3,1%), mentre resta sostanzialmente invariata quella relativa ai rifiuti pericolosi (+0,6%, vale 60 mila tonnellate).
I rifiuti gestiti crescono complessivamente del 4% mentre l’Italia si conferma come uno dei Paesi leader per il riciclo, ottenendo un +7,7% della quantità avviata a recupero di materia mentre, al contempo, si è ridotta dell’8,4% quella destinata allo smaltimento. I rifiuti speciali importati ammontano a circa 6 milioni di tonnellate, nel complesso valgono il doppio di quelli esportati.
Il Paese che contribuisce maggiormente è la Germania, circa 2 milioni di tonnellate (86% rifiuti metallici), seguita dalla Svizzera (oltre 1 milione di tonnellate) e quindi dalla Francia (824 mila). “I rifiuti di metallo importati – si legge nella nota diffusa dall’Ispra – sono destinati al riciclaggio, principalmente in acciaierie localizzate in Friuli Venezia Giulia e in Lombardia”.
DATI SICILIANI/PRODUZIONE
Il dato siciliano, nel corso del 2017, ha fatto registrare una produzione di circa 7,1 milioni di tonnellate, pari al 5,1% del totale nazionale. Il 95,8% (6,8 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 4,2% (296 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi.
“Le principali tipologie di rifiuti prodotte – si legge nel rapporto – sono rappresentate da quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (45,3% della produzione regionale totale) e da quelli delle operazioni di costruzione e demolizione (42,4%)”.
DATI SICILIANI/GESTIONE
La gestione dei rifiuti speciali in Sicilia ha riguardato 5,1 milioni di tonnellate, tra 4,8 non pericolosi e 259 mila pericolosi. Il recupero di materia ha coinvolto 3,8 milioni di tonnellate, cioè il 74,1% del totale gestito. Minima la porzione di utilizzo come fonte di energia, pari a 61 mila tonnellate, cioè appena l’1,2% del totale gestito.
“Complessivamente sono avviati ad operazioni di smaltimento circa 640 mila tonnellate di rifiuti speciali (12,6% del totale gestito): di cui circa 283 mila tonnellate (5,6% del totale gestito) sono smaltite in discarica, oltre 325 mila tonnellate (6,4% del totale gestito) sono sottoposte ad altre operazioni di smaltimento quali trattamento chimico-fisico, trattamento biologico, ricondizionamento preliminare. La quantità di rifiuti speciali avviati ad incenerimento è pari a oltre 32 mila tonnellate ovvero lo 0,6% del totale gestito”.
Vengono esportate quasi 20 mila tonnellate, di cui oltre 19 mila tonnellate di rifiuti non pericolosi e solo 289 tonnellate di pericolosi. L’importazione riguarda 4.105 tonnellate, di cui 3.631 tonnellate di rifiuti non pericolosi, e 474 tonnellate di rifiuti pericolosi. Si lamenta sempre l’assenza di discariche che smaltiscono rifiuti contenenti amianto. In tutta Italia sono 23, in Sicilia pari a zero.