Scuola e mondo del lavoro sempre più collegate - QdS

Scuola e mondo del lavoro sempre più collegate

Pietro Vultaggio

Scuola e mondo del lavoro sempre più collegate

mercoledì 13 Novembre 2019

Impresa didattica è la nuova scommessa dell’assessorato all’Istruzione. Metodologia integrata tra formazione in aula e on the job

PALERMO – Arriva in Sicilia un percorso per il potenziamento del sistema d’istruzione ed il suo collegamento, sempre più a piccolo spettro, con il mondo del lavoro. Impresa didattica, questa è la nuova sfida dell’assessorato regionale all’istruzione e formazione professionale. Si tratta di una esperienza di educazione imprenditoriale che verrà proposta, con un finanziamento di 450 mila euro, a tutti gli Istituti Superiori Statali Tecnici e Professionali siciliani che vorranno dar vita ad una start-up.

Entrando nel vivo del progetto, gli studenti potranno mettersi alla prova nella gestione reale dell’impresa: dai ritmi di lavoro alla realizzazione di un prodotto finale, ma chiaramente all’interno di un ambiente scolastico con fini didattici.

“Si tratta – commenta l’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale, Roberto Lagalla – di una proposta inedita, che consentirà di integrare la metodologia tradizionale della formazione in aula con quella on the job, permettendo ai giovani di sperimentare dal vivo un’attività lavorativa”.

Questa iniziativa rende quindi possibile la realizzazione di percorsi formativi anche in alternanza scuola-lavoro, in cui gli studenti vivono un momento formativo nell’ambito di un’attività di produzione e vendita di beni o servizi. I ricavi ottenuti saranno poi utilizzati per investimenti nella didattica. Gli istituti che vorranno partecipare, dovranno riunirsi in una ATS, includendo almeno un’impresa, un ente di formazione professionale e altri istituti superiori statali di secondo grado.

Le proposte progettuali dovranno essere collegate con i principi di green economy e di blue economy e fare riferimento ad uno o più dei seguenti ambiti tematici: artigianato e manifattura, anche digitale; tessile e moda; turismo ed enogastronomia (ristoranti didattici); valorizzazione dei beni culturali; Ict e robotica; meccanica e meccatronica; orti didattici e trasformazione di prodotti agroalimentari.

I progetti dovranno prevedere l’adozione di un modello organizzativo che consenta una chiara definizione delle responsabilità strategiche d’impresa e della direzione operativa dei processi, permettendo agli studenti di svolgere la parte tecnico-professionale e favorire un apprendimento realistico. “Nel dinamico e complesso mercato del lavoro, molte delle occupazioni che i nostri studenti avranno l’opportunità di ricoprire, oggi, non esistono neppure – a dirlo è Monica Guizzardi, PR Manager e Responsabile delle Comunicazioni presso Il Consorzio Arca (Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Palermo) -. Ecco perché favorire lo sviluppo dell’autoimprenditorialità nei giovani è così importante: dobbiamo dare la possibilità al loro potenziale di esprimersi. Da anni il nostro incubatore collabora con le scuole del territorio, impegnandosi con gli studenti di ogni ordine e grado, affinché ognuno di loro possa aspirare ad un futuro lavorativo in cui poter sviluppare un proprio progetto”.

Percorsi umani e professionali, quando il mondo cambia la politica deve necessariamente adeguarsi nel dare un servizio al passo con i tempi. “Questo significa – continua Guizzardi – implementare l’attitudine diffusa tra i giovani ad adottare una mentalità che consenta loro di sviluppare le proprie idee, sperimentare metodi di risoluzione dei problemi e di sviluppare la capacità di definire autonomamente i propri compiti. Il nostro approccio – conclude – prevede che le scuole siano accompagnate nella costruzione di percorsi strutturati per incentivare in loro la creatività, l’innovazione, la valutazione e l’assunzione del rischio, la capacità di pianificare e gestire”.

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