A Catania l’istituto per la bioeconomia del Cnr - QdS

A Catania l’istituto per la bioeconomia del Cnr

Chiara Borzi

A Catania l’istituto per la bioeconomia del Cnr

martedì 14 Gennaio 2020

Il personale dell’ente sarà ospitato nei locali del Dipartimento di Agricoltura, alimentazione e ambiente dell’Unict. L’accordo prevede una collaborazione sui progetti in materia di agroalimentare, chimica verde ed economia circolare

CATANIA – La Bioeconomia sarà “di casa” a Catania. Grazie a un accordo di partnership preesistente, ma che s’infittisce grazie a una nuova collaborazione, l’Università di Catania ospiterà una sede dell’Istituto di BioEconomia del Consiglio nazionale delle ricerche. Lo farà all’interno di alcuni locali del Dipartimento di Agricoltura, alimentazione e ambiente in via Valdisavoia. La convenzione è stata approvata nei giorni scorsi in ateneo, nel rispetto di un accordo quinquennale che ha per obiettivo l’incremento delle opportunità di ricerca e di formazione a Catania, tramite la sinergia degli enti.

L’iniziativa è stata presentata ufficialmente questa mattina, martedì 14 gennaio 2020, all’Università di Catania, dal presidente del Cnr Massimo Inguscio, dal rettore Francesco Priolo e dal direttore del Di3A Agatino Russo, era presente, tra gli altri, anche il direttore del Dipartimento di Scienze bioagroalimentari del Cnr Francesco Loreto e del direttore dell’Istituto di Bioeconomia Federica Rossi.

è stato lo stesso presidente del Cnr, Massimo Inguscio, a comunicare la propria soddisfazione per l’ulteriore step raggiunto e specificare l’importanza dell’esistenza di una nuova sede di ricerca su produzione di biocarburi, biomasse e soluzioni economiche sostenibili.

“L’accordo tra il nostro Istituto di bioeconomia e l’Università di Catania – ha detto il presidente Massimo Inguscio – non è solo un evento importante, è un investimento verso il futuro, perché la bioeconomia è una nuova forma di produzione di ricchezza e sviluppo, sostenibile e compatibile con l’ambiente e con le risorse naturali, sulla quale dobbiamo basare il nostro domani. Il fatto che si stringa in Sicilia, poi, conferisce all’accordo ancora maggior valore, per due ragioni. La prima è che la ricerca tesa alla compatibilità tra sviluppo e ambiente in generale qui è particolarmente intensa. La seconda è che ci troviamo in un territorio dove le interazioni tra ricerca scientifica, accademica e imprese sono molto sviluppate: non a caso l’ateneo catanese è particolarmente ricco di dottorati industriali per esempio in microelettronica e tecnologie avanzate per la produzione di energia solare”.

Il presidente ha anche sottolineato quale sarà uno dei principali settori in cui si concentreranno gli sforzi dell’ente, ovvero lo sviluppo del biometano. “è una soluzione naturale – ha spiegato Inguscio – chiedo a tutti di abbandonare le paure generali e di non avere paura della scienza e del progresso, o in una parola del futuro”.

Fiducia e soddisfazione hanno caratterizzato anche l’intervento del rettore Priolo. “Una collaborazione di lunga data oggi si rafforza, in un settore particolarmente importante – ha dichiarato Priolo -. Ringrazio il dipartimento Di3A e in particolare il direttore Russo che hanno consentito questo accordo, e ringrazio il presidente del Cnr che lo ha voluto fortemente nella nostra città. Insieme vogliamo guardare al futuro, all’innovazione, ai giovani, sfruttando oltretutto l’occasione offerta dai dottorati industriali in collaborazione con le imprese. Vivendo sotto lo stesso tetto, ricercatori Cnr e docenti dell’Università più facilmente riusciranno a trovare soluzioni innovative. Il nostro Ateneo intende quindi puntare sulla ricerca e l’innovazione in maniera particolarmente forte, come ribadiremo in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico alla presenza di un’eccellenza italiana della ricerca, la direttrice del Cern Fabiola Gianotti”.

L’Università di Catania sta cambiando volto dirigendosi spedita verso un assetto green. “Il senato accademico – ha spiegato il rettore Priolo – ha riconosciuto e approvato nei giorni scorsi una dichiarazione di emergenza climatica e ambientale, ciò vuol dire che saremo impegnati a connotarci come ente plastic free e con una raccolta differenziata capillare. Siamo un ateneo che vuole fare massa critica, tessendo rapporti a livello nazionale e internazionale, e la collaborazione con il Cnr testimonia questo nostro intento. Ed infatti – ha concluso il rettore – abbiamo concordato nuovamente un programma di dottorato industriale, a cui il Cnr ha contribuito con somme importanti, per la formazione di studenti che saranno coinvolti nelle attività”.

“Per noi si tratta di rendere ancora più solidi rapporti già preesistenti – ha osservato il direttore del dipartimento universitario Agatino Russo -. L’istituto di Bioeconomia del Cnr si focalizza su degli aspetti per noi fondamentali: valorizzazione della biodiversità, biomasse, sostenibilità. Sono i principi di una agricoltura moderna su cui il Di3A investe da tempo. Siamo due enti pubblici che lavoreranno in sinergia, non in concorrenza, perché alla base ci sono dei rapporti umani collaudati”.

Infine, Francesco Loreto, direttore del dipartimento di Scienze bioagroalimentari del Cnr, ha precisato che “l’accordo prevede una collaborazione a tutto campo. I progetti potranno essere a livello locale, ma anche nazionale e internazionale. L’istituto che apre la strada è l’istituto per la Bioeconomia, un nuovo istituto del Cnr creato per cercare di intercettare l’esigenza di coprire non soltanto il settore agroalimentare, ma anche quelli della chimica verde e dell’economia circolare. Su questi settori soprattutto verterà, almeno all’inizio, la collaborazione con l’Università di Catania. Il Cnr potrà mettere a disposizione anche delle borse di dottorato, perché siamo convinti che a Catania ci siano delle eccellenze che vanno formate e su questo punteremo fortemente”.

Chiara Borzì
Twitter: @ChiaraBorzi

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