Una raccolta di 84 componimenti carnali e appassionati
PALERMO – Ieri pomeriggio a Palermo, presso Spazio cultura libreria Macaione, Anna Segre ha presentato la sua ultima raccolta di poesie “A corpo vivo”, ed. Marietti 1820. L’autrice dialogherà con Noemi De Lisi e Daniela Musumeci. Presente anche Franca Alaimo che del libro ne ha scritto la prefazione.
Questa volta la raccolta di Segre (già vincitrice del Premio Camaiore 2022 con “La distruzione dell’amore”, ed. Interno Poesia) comprende 84 componimenti appassionati e carnali, “un viaggio nei processi del pensiero, nel dentro dello sperare, del volere, ma anche il tentativo di varare una caravella” si legge nell’introduzione della Segre. E nella prefazione, Franca Alaimo sottolinea come la temperatura che alimenta la scrittura di Anna Segre sia “così bollente che in essa la parola si liquefà”.
“Impopolare da dire ma il mercato della poesia è netto e presente” sostiene Anna Segre nel corso di un’intervista sulla sua ultima opera. “La poesia ha frontalità e immediatezza, e con una parola può creare mondi, immagini, odori, sensazioni. Per questo è molto cercata, ma nello stesso tempo è di fatto sottovalutata: se aumentassero invece le offerte nel campo della poesia, sono certa aumenterebbero gli acquisti”.
E sul tema principe della sua raccolta dichiara “l’amore è terribile, e quando arriva, causa senza dubbio uno stato alterato di coscienza. Amore è una parola fraintesa e con ombre incredibili. L’amore è un Dio ed è una cosa talmente più grande rispetto a quello che noi siamo in grado di dire che è impossibile spiegare. è una forza tanto rivoluzionaria, politicamente incavalcabile, che tutti i sistemi – da quello religioso a quello dello Stato a quello etico – per quanto vogliano definirlo e irreggimentarlo non riescono. Il tentativo di sfruttarlo è continuo perché si vuole a tutti i costi che l’amore sia qualcosa, mentre l’amore per ciascuno è cosa diversa e lo è in senso assoluto”.
Non a caso infatti Franca Alaimo nella prefazione sottolinea “l’oggetto del dire, cioè il sentimento amoroso, non trova definizioni e si rifugia nel termine approssimativo e colloquiale di ‘coso’, oppure cerca un’identificazione con un elemento già esistente in natura che gli si approssimi per vastità, mutevolezza, oppositività simbolica di vita e morte: una metafora, insomma, dell’ineliminabile conflitto all’interno di ogni relazione d’amore, ma anche di un desiderio di fusione fisica assoluta”.
Sì, perché di fatto questo è un libro sul desiderio, motore di vita poiché, come dice la stessa Segre, “se non c’è desiderio non c’è vita. Quindi dopo la distruzione dell’amore arriva un nuovo desiderio ed ecco A corpo vivo”.