Nel cuore del paese vecchio distrutto dal terremoto del 1968 si sono riuniti agricoltori e vignaioli che hanno portato l’uva frutto della vendemmia per ripetere il rito della pigiatura insieme a famiglie e bambini proprio come si faceva un tempo.
Siamo a Montevago, terra di vino, olio, luoghi di benessere e specialità gastronomiche che, in occasione della festa del vino giunta alla sua venticinquesima edizione, ha colto l’occasione per raccontare a tutti anche della straordinaria chiesa Madre riaperta al culto proprio all’inizio dell’anno grazie all’impegno costante della sindaca Margherita La Rocca.
La Rocca: “Felici di condividere le bellezze del territorio”
“Siamo felici di condividere con i nostri concittadini ed i turisti che vengono a trovarci le bellezze di questa terra straordinaria e che, grazie ad imprenditori e agricoltori, negli ultimi anni ha dato vita a nuove aziende del vino“, dichiara il primo cittadino.

Coinvolti gli attori protagonisti del territorio nella due giorni dedicata al vino e a tutte le sue diverse sfumature con 16 cantine presenti ed una corposa partecipazione.
Di grande importanza il seminario “Donne e vino – imprenditoria femminile settore vinicolo” a cura de Le Donne del Vino, le visite ai luoghi della memoria, le Terme Acqua Pia, ale cantine La Chiusa, Fiorale e Tenimenti del Belìce presenti insieme a tante aziende delle Terre Sicane e agli oleifici.
Consegnata anche una targa alla memoria dell’imprenditrice Antonietta Tiby, donna futuristica che ha fatto tanto per Montevago impegnandosi per costruire realtà imprenditoriali ancora oggi esistenti.

