A Palazzo degli Elefanti firmato Patto per l’Inclusione sociale - QdS

A Palazzo degli Elefanti firmato Patto per l’Inclusione sociale

A Palazzo degli Elefanti firmato Patto per l’Inclusione sociale

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giovedì 23 Settembre 2021

Strumento finale che il progetto CA.T.A.N.I.A. – Capacitybuilding restituisce alla città. 20 enti che si impegnano per costruire un centro unico per l’accesso ai servizi d'accoglienza

Vent’anni
di politiche sociali frammentate,
vent’anni in cui il sistema di accoglienza catanese ha accolto storie – certo –
senza però trasformarle in risorse, in energie nuove per il territorio, in
benzina pura che può accendere il motore di sviluppo e generare crescita.
Perché se c’è un modo per costruire futuro è proprio questo: avere una visione innovativa del fenomeno
migratorio
, non un problema, non una fotografia fatta di numeri, a volte
sfalsati; avere la capacità di mettere al centro la persona, il suo talento, la
sua voglia di riscatto sociale, indipendentemente dall’etnia o dal luogo di
provenienza. Un unico comune denominatore, un’unica certezza: nessuno da
lasciare indietro.

Ѐ questa la voce corale che ieri a
Palazzo degli Elefanti ha portato alla firma del Patto per l’Inclusione Sociale
di Catania. Un manifesto – molto di più di un semplice documento – in cui 20
enti, tra istituzioni e realtà locali del privato sociale, con il supporto di
organismi internazionali (UNICEF, OIM, UNHCR) e della Regione Siciliana, si
impegnano fattivamente a fare della città di Catania uno spazio inclusivo in
cui i diritti sociali e civili delle persone straniere vengono messi al centro
.
La firma è stata accompagnata dalla presentazione del volume “Vivere altrove” una guida per
orientarsi nei servizi pubblici per operatori e cittadini.

«Guardiamo
al futuro, lavoriamo per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Ed è proprio la capacità di creare energie e sinergie a rendere la città di
Catania un’esperienza unica, nella quale sussidiarietà e vivacità – di pensiero
e azione – diventano elementi caratterizzanti per costruire coesione sociale».
Queste le parole del Sindaco del Comune
di Catania,
Salvo Pogliese, che
ha dato il la all’evento conclusivo del progetto CA.T.A.N.I.A.
– Capacitybuilding
, promosso dal Comune di
Catania e realizzato con il contributo del Consorzio Il Nodo, Consorzio Sol.Co., le
cooperative sociali Prospettiva, Fenice, Marianella Garcia e l’Associazione
Eris.

Al
centro dell’incontro la firma del Patto per l’Inclusione Sociale, che ha tra
gli obiettivi la prossima apertura di un Centro
unitario per l’accesso ai servizi
d’accoglienza e d’integrazione che supera
il concetto di assistenzialismo. Organizzazione, certo, pianificazione ma anche
un luogo di scambio e di promozione interculturale, un modo nuovo per costruire
connessioni sociali e sensibilizzare la comunità a fare dell’inclusione una
leva di sviluppo.

«La
firma è il frutto di uno straordinario lavoro tra pubblico e privato sociale – ha aggiunto Giuseppe Lombardo, Assessore ai
Servizi Sociali e alle Politiche per le Famiglia
-. Creare una Rete che
mette a sistema normative e procedure significa tutelare i diritti civili e
sociali dei cittadini stranieri ma anche rendere le comunità più sicure e
vivibili».

Hanno
firmato il Patto per l’Inclusione, impegnandosi, oltre alla realizzazione del
Centro, di fare Rete, di costruire spazi di confronto aperti e inclusivi, di
fare della formazione agli operatori un 
modello di crescita e di rendere permanente il servizio di mediazione
linguistico-culturale: il Comune di Catania, Il Tribunale per i Minorenni,
l’Azienda Sanitaria Provinciale, la Casa Circondariale di Catania “Piazza
Lanza”, la Casa Circondariale di Catania “Bicocca”, l’Ufficio Distrettuale di
Esecuzione Penale Esterna di Catania, l’Ufficio di Servizio Sociale per i
Minorenni di Catania, l’Istituto Penale per Minorenni di Catania, Il Centro Provinciale
per l’Istruzione degli Adulti di Catania, la Croce Rossa Italiana – Comitato di
Catania, Il Centro Astalli di Catania, Il Consorzio di Cooperative Sociali il
Nodo, il Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane, la Cooperativa
Sociale Fenice, la Cooperativa Sociale Marianella Garcia, la Cooperativa
Sociale Prospettiva, l’Associazione Lhive, l’Associazione Terra Amica,
l’Associazione Eris.

«Ѐ
stato un progetto intenso – ha aggiunto Domenico
Palermo, coordinatore del progetto
– che ci ha permesso da mettere in campo
un panel formativo qualificato per gli operatori pubblici, formandone 130.
Abbiamo costruito dialogo, dato vita a strumenti concreti per migliorare il
sistema di accoglienza e d’integrazione, come il servizio “Pronto Mediatore” che
dà un supporto a chi si occupa di accoglienza. La firma del Patto è un passo
decisivo, un esempio di come i progetti possono diventare processi sociali e
culturali».

«Anche
la Regione Siciliana – ha ribadito Antonio
Scavone
, Assessore regionale alla
Famiglia e alle Politiche sociali, presente al convegno
– sta facendo la
sua parte in questo processo con cui si tende a creare una governance
condivisa».

Co-progettazione
e co-programmazione, ma anche la capacità di costruire una cultura di
management dei processi condivisi. Questi gli assi su cui tutte le forze in
campo devono lavorare per migliorare il sistema delle politiche sociali. Un
tema caldo ma necessario che è stato ricordato in occasione dell’incontro “Dalla capacitybuilding nuovi
scenari di sussidiarietà
”, moderato dal giornalista e scrittore Luca Attanasio, che ha anticipato la
firma del Patto per l’Inclusione. Presenti all’incontro: Paolo Amenta, Vice Presidente
dell’ANCI Sicilia, Michela Bongiorno,
Dirigente dell’Ufficio Speciale Immigrazione della Regione Sicilia, Stefania Congia, Dirigente della Divisione
Politiche di Integrazione sociale e lavorativa dei migranti e tutela dei minori
stranieri del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Riccardo De Facci, Presidente del Coordinamento
Nazionale Comunità di Accoglienza, Gianni Fulvi,
Presidente del Coordinamento Nazionale Comunità per Minori, Giuseppe Lombardo, Assessore ai Servizi Sociali e
alle Politiche per la Famiglia del Comune di Catania, Domenico Palermo, Coordinatore del Progetto Ca.T.A.N.I.A.
Capacitybuilding, Maria Assunta Rosa,
Direttore Vicario del F.A.M.I. del Ministero dell’Interno, Flaviano Zandonai, Sociologo e Componente del
Forum Nazionale del Terzo Settore.

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