La mostra “Chiaromonte: lusso, prestigio, politica e guerra nella Sicilia del Trecento – Un restauro verso il futuro”, allestita negli spazi espositivi di architettura chiaramontana all’interno del Complesso monumentale dello Steri (piazza Marina, 61) sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Palermo è stata prorogata fino a venerdì 31 gennaio. Il percorso espositivo è visitabile, a ingresso libero, tutti i giorni dalle 10 alle 18.
La mostra, a cura di Maria Concetta Di Natale, Marco Rosario Nobile e Giovanni Travagliato, racconta, attraverso una serie di opere originali dei più svariati materiali e tecniche, riproduzioni e filmati, l’ascesa al potere della signoria chiaromontana, che, con le sue strategie politiche e le committenze architettoniche e artistiche, caratterizza il Trecento siciliano.
Nella percezione comune e collettiva, infatti, essa coincide con la nascita e l’affermazione di un baronaggio isolano che compete, entra in conflitto e si confronta con la Corona. Una narrazione che, con profili differenti e il sopraggiungere di altre contingenze storiche e personalità, contraddistingue l’intera vicenda isolana di età tardomedievale e moderna. Nella costruzione di miti identitari (e i Chiaromonte lo testimoniano, a partire dall’invenzione di uno stile “chiaromontano”) va tenuta sempre più in considerazione la rete di relazioni mediterranee che legano l’arte del Trecento siciliano non esclusivamente alla ingombrante storia normanno-sveva precedente, ma a percorsi mediterranei che toccano le altre grandi isole del Mare Nostrum, Napoli, la Toscana, il Sud della Francia e, naturalmente, la Corona d’Aragona.
L’iniziativa è organizzata dall’Università degli Studi di Palermo, in collaborazione con l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, con il supporto del Sistema museale d’Ateneo, e dell’Area tecnica di UniPa che ha anche curato l’allestimento insieme al Soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Palermo Lina Bellanca e a Marco Rosario Nobile.