A Palermo un “giovane” Ordine al fianco dei professionisti della sanità - QdS

A Palermo un “giovane” Ordine al fianco dei professionisti della sanità

redazione

A Palermo un “giovane” Ordine al fianco dei professionisti della sanità

martedì 29 Novembre 2022

Tsrm–Pstrp è una realtà unica nel suo genere: raccoglie 19 professioni e 18 elenchi speciali

L’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione (Tsrm-Pstrp) costituisce una realtà unica nel suo genere, perché raccoglie ben 19 professioni e 18 elenchi speciali afferenti a tre diverse aree: quella tecnica, quella della riabilitazione e quella della prevenzione.

Come tutti gli Ordini professionali, ha diversi ed importanti compiti che riguardano da vicino la salute pubblica e che l’Ordine, in virtù del suo ruolo istituzionale, esercita:

  • promuovendo e assicurando l’indipendenza, l’autonomia e la responsabilità delle professioni e dell’esercizio professionale;
  • partecipando alle procedure relative alla programmazione dei fabbisogni regionali dei professionisti, alle attività formative e all’esame di abilitazione all’esercizio professionale;
  • concorrendo, con le autorità locali e centrali, allo studio e all’attuazione dei provvedimenti che possano interessare l’Ordine;
  • contribuendo, con le istituzioni sanitarie e formative – pubbliche e private – alla promozione, organizzazione e valutazione delle attività formative e dei processi di aggiornamento per lo sviluppo continuo professionale di tutti gli iscritti agli albi;
  • vigilando sugli iscritti agli albi, in qualsiasi forma giuridica svolgano la loro attività professionale, compresa quella societaria;
  • verificando il possesso dei titoli abilitanti all’esercizio professionale e curando la tenuta, anche informatizzata, e la pubblicità, anche telematica, degli albi dei professionisti e, laddove previsti dalle norme, di specifici elenchi.

Una realtà, lo si accennava inizialmente, nata – è proprio il caso di dirlo – “per mettere ordine” in un vastissimo settore sanitario, caratterizzato peraltro da un’importanza strategica, in seguito alla Legge 3 del 2018, detta anche legge Lorenzin dal nome dell’allora Ministro della Salute.

Per capire il significato e l’importanza di questa svolta storica, basti pensare che – prima di quel momento – diciassette delle diciannove professioni afferenti all’Ordine non ne avevano uno di riferimento. Erano, infatti, presenti le associazioni maggiormente rappresentative, prive di funzioni giuridiche sulle professioni stesse. E soprattutto l’adesione a tali associazioni era su base volontaria. Gli iscritti, pertanto, non avevano alcun obbligo diretto e non erano ufficialmente censiti nella loro totalità.

Mancava, perciò, un meccanismo di vigilanza predisposto a verificare che – effettivamente – ciascun professionista sanitario fosse in possesso di tutti i requisiti necessari per operare sui pazienti ed esercitare regolarmente la professione.

Motivi per cui, è logico intuirlo, era fondamentale fare un vero e proprio resoconto di tutti coloro i quali agivano da professionisti nell’ambito del contatto con i pazienti e, quindi, della salute pubblica. In questo modo è stato così possibile censire e accreditare chi ne aveva diritto, sancendo allo stesso tempo l’esercizio abusivo della professione per chi, al contrario, non lo aveva. Pertanto, il cittadino può adesso consultare liberamente, attraverso il sito della Federazione Nazionale, se un professionista è regolarmente iscritto e in possesso pertanto dei requisiti necessari per l’esercizio della professione.

Un altro passo importante è stato rappresentato dal Decreto del Ministero della Salute del 9 agosto 2019, che ha introdotto gli elenchi speciali ad esaurimento. Tale misura, infatti, ha permesso di tutelare una larga fascia di lavoratori, nella maggior parte dei casi attiva da oltre vent’anni, che però non aveva un Ordine di riferimento per disciplinare l’accesso alla professione, in quanto al momento del loro inserimento nel mondo del lavoro, questo non era previsto. In questo modo coloro i quali possedevano i requisiti previsti dal DM di riferimento, anche se non più in linea con quelli richiesti in quel momento per l’iscrizione all’albo, hanno potuto preservare la propria attività lavorativa.

L’auspicio dell’Ordine TSRM – PSTRP di Palermo, espresso dal suo presidente Gandolfo Marco Macaluso, è che presto gli iscritti agli elenchi speciali possano effettuare i necessari percorsi formativi atti a consentire loro di transitare nei rispettivi albi. In questo modo si chiuderebbe, definitivamente, un altro delicato capitolo.

Una realtà importante quella dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione che rappresenta, solo a Palermo, 3.500 professionisti e ben 14mila in tutto il territorio isolano.

Importante, dal punto di vista squisitamente tecnico e professionale, anche l’impegno dell’Ordine nel rappresentare istanze, richieste ed esigenze di quelle realtà sanitarie ad esso afferenti che – per loro stessa natura – devono “guardare” giornalmente all’innovazione e progresso tecnologico nell’offerta proposta ai pazienti.

Un elemento, quest’ultimo, che rappresenta il presupposto fondamentale e indispensabile per un uso ottimale dei fondi europei del Pnrr. Fondi che dovranno essere investiti, principalmente, per ciò che concerne la digitalizzazione e l’assistenza territoriale, al momento piuttosto carente, tanto in Sicilia quanto in Italia.

Fin qui, il lavoro quotidiano dell’Ordine è stato quello di rappresentare, tutelare, difendere e coordinare la vasta platea di professionisti sanitari che in esso si riconoscono, ma chiaramente il suo impegno non è soltanto legato a queste dinamiche.

Come sottolinea, infatti, Gandolfo Marco Mancuso, in una fase particolarmente delicata dell’emergenza pandemica da Covid 19, l’Ordine TSRM– PSTRP, ha svolto un’importante funzione pubblica. In seguito ai vari decreti governativi che hanno introdotto restrizioni ed obblighi vaccinali, infatti, lo Stato ha affidato – proprio ai vari Ordini – l’onere di verificare il rispetto di tali obblighi tra i propri iscritti.

In ossequio a tali disposizioni è stato verificato quotidianamente lo status vaccinale dei vari iscritti, tramite il supporto della piattaforma digitale messa disposizione dalla Federazione nazionale.

Un’attività molto dispendiosa, sotto diversi punti di vista, che è stata tuttavia portata brillantemente a compimento, pur senza una struttura fornita delle adeguate risorse umane e finanziarie, grazie all’abnegazione del segretario e di tutti i componenti dell’Ordine.

Un impegno pubblico, nell’accezione migliore del termine, rappresentato dalla collaborazione con le istituzioni per il raggiungimento di un interesse collettivo qual è, appunto, la tutela della salute.

La ragion d’essere dell’Ordine, in fondo, sta proprio nella duplice valenza della sua attività quotidiana, orientata – allo stesso tempo – verso la tutela tanto delle professioni sanitarie rappresentate, quanto della salute pubblica.

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