A Taormina un Elenco unico degli avvocati per ridimensionare le spese sulle consulenze - QdS

A Taormina un Elenco unico degli avvocati per ridimensionare le spese sulle consulenze

Massimo Mobilia

A Taormina un Elenco unico degli avvocati per ridimensionare le spese sulle consulenze

mercoledì 17 Luglio 2019

Prevista una divisione in quattro sezioni: contenzioso amministrativo, civile e tributario, lavoro, penale. Pubblicato nei giorni scorsi dal Comune un avviso pubblico in scadenza il prossimo 30 luglio

TAORMINA (ME) – In un Comune dove nell’arco di una legislatura si è arrivati a spendere anche oltre due milioni di euro per dare incarichi a professionisti esterni all’amministrazione, forse è arrivato il momento di darsi un freno.

È stato pubblicato nei giorni scorsi un bando per reclutare un elenco unico di avvocati – la categoria maggiormente reclutata negli anni a Palazzo dei Giurati – per mettere fine alla prassi poco economica di chiamare a destra e a manca e dividersi in decine di parcelle differenti. Un avviso pubblico, sottoscritto dal responsabile dell’Area amministrativa, Antonino Bartolotta, che scadrà il 30 luglio, prevede infatti la “Costituzione di un Elenco unico di professionisti accreditati per il conferimento di incarichi legali e la rappresentanza in giudizio del Comune di Taormina”.

Una decisione che scaturisce da una precisa indicazione data dalla Giunta del sindaco, Mario Bolognari, in una delibera del 12 giugno nella quale erano state dettate le linee guida proprio per la definizione di questo elenco, rispettando i “principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e pubblicità”. Le spese per le consulenze esterne erano diventate davvero insostenibili, giunte al record di 365 incarichi onerosi, dalla seconda metà del 2013 al primo semestre del 2018, con un picco raggiunto nel 2015 con 131 prestazioni costate 484 mila euro. Sono dati che da sempre il QdS monitora sia sulla “Sezione Trasparenza” del sito ufficiale del Comune, sia su “Anagrafe delle prestazioni per la Pa” consultabile sul portale del Dipartimento nazionale per la Funzione pubblica.

A monopolizzare la stragrande maggioranza degli incarichi, come detto, sono sempre stati gli avvocati, anche per l’elevato numero di contenziosi che riguardano la Perla dello Ionio. Prestazioni che vengono, quasi sempre, sottoscritte dai vari uffici amministrativi, quindi di nomina non strettamente politica, ma sulla quale nell’ultimo anno, con l’avvento della nuova amministrazione, pare sia iniziata un’inversione di tendenza. Dagli elenchi online, risulta infatti che nel secondo semestre del 2018 siano state autorizzate 25 parcelle legali per una spesa di circa 138 mila euro, mentre nel primo semestre di quest’anno, quindi fino al mese scorso, gli incarichi legali sono stati 23 per quasi 124 mila euro di spesa. Una tendenza visibilmente al ribasso, dunque, che dovrebbe ancor più assottigliarsi con la creazione dell’albo interno, anche perché il bando prevede che l’onorario professionale sia preliminarmente fissato dall’amministrazione, sulla base dei parametri minimi ministeriali.

L’Elenco sarà suddiviso in quattro sezioni: una per il contenzioso amministrativo, ovvero i ricorsi al Tar e al Cga; una per la parte civile e tributaria; una per i contenziosi del lavoro; una per le contese penali. Gli avvocati richiedenti dovranno indicare a quale sezione far parte e non potranno presentare istanza per più di due sezioni. I professionisti incaricati non dovranno ovviamente avere alcun contenzioso personale col Comune, né essere già parte o difensore contro lo stesso.

La decisione di “risparmiare” sugli avvocati s’inserisce comunque in un uno stato economico del Comune che è ancora fin troppo precario e decisamente a rischio. L’Amministrazione non ha ancora prodotto il Bilancio di previsione 2018, oltreché il Consuntivo 2017, nonostante si trovi da tempo in fase di pre-dissesto finanziario con accesso al Piano di riequilibrio pluriennale. L’ultima versione, risalente allo scorso anno, aveva riconosciuto un debito ufficiale di 18,429 milioni di euro – dei quali 11,8 antecedenti al 2001 – che dovrebbe essere ripianati grazie a un prestito di circa 630 mila euro l’anno per ben 29 anni. Considerando i contenziosi più grandi nei quali Taormina è coinvolta con Salini-Impregilo (per il lodo parcheggi), il potenziale debito supera 40 milioni di euro, come più volte evidenziato dalla Corte dei Conti.

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