Il Gruppo ieri ha presentato l’aggiornamento del Piano industriale 2021-30, sottolineando la centralità della Sicilia
PALERMO – “La Sicilia per noi è una regione straordinariamente importante. Sull’Isola stiamo programmando investimenti per almeno 800 milioni di euro. Siamo disponibili a investire sia sulla centrale di San Filippo del Mela, con 400 milioni di euro, per la trasformazione dell’impianto sia per realizzare un termovalorizzatore. Per quest’ultimo, è stato molto importante l’avviso per la manifestazione di interesse emanato dala Regione a cui abbiamo partecipato. Speriamo che si possa arrivare in fondo e ci siamo candidati per realizzarlo nella Sicilia orientale, prevedendo un investimento di 300-400 milioni di euro”.
È quanto ha dichiarato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, nel corso della presentazione dell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2030 della multiutilty, sottolineando dunque la centralità della regione siciliana nelle strategie del gruppo.
“Sicuramente l’altra partita che l’Isola deve giocare – ha aggiunto Mazzoncini – è legata al tema delle rinnovabili. È importante per la Sicilia andare con decisione a chiudere il gap impiantistico sui rifiuti, sistemare la parte legata al ciclo idrico, in particolare sulla depurazione, e trovare un buon mix tra le fonti pulite e quella flessibilità che dovrà essere garantita dagli impianti a ciclo combinato a gas”.
Economia circolare e transizione energetica si confermano i due pilastri del Piano che racchiudono le azioni concrete del Gruppo. Nel corso della conferenza A2a ha comunicato l’aggiornamento del piano industriale al 2030 con 18 miliardi di euro di investimenti (7 per l’economia Circolare e 11 per la transizione energetica), due in più rispetto al Piano precedente, in cui punta a essere protagonista del processo di decarbonizzazione del Paese, grazie alla capacità di poter garantire sia energia elettrica rinnovabile sia molecole sostenibili come idrogeno e biometano, in linea con quanto previsto dalle direttive europee.
Il gruppo ha deciso di anticipare di dieci anni, in anticipo rispetto agli obiettivi previsti da Cop26, l’obiettivo di emissioni zero. Entro il 2040, A2A “raggiungerà la neutralità carbonica sulle emissioni dirette e indirette, attraverso un mix equilibrato e graduale di interventi: sviluppo delle energie rinnovabili, soluzioni di carbon capture e phase-down dei business carbon intensive”.
Mazzoncini ha evidenziato che “il primo anno del Piano Industriale 2021-2030 è stato significativamente superiore alle aspettative sia da un punto di vista dei risultati industriali che di quelli economici, con un impegno quotidiano nel perseguimento degli obiettivi Esg (Environmental, social and governance) che ci siamo dati”.
I principali elementi di novità dell’aggiornamento di Piano si inseriscono nel solco degli obiettivi globali di riduzione dell’impronta carbonica. Abbattere le emissioni di CO2 dai trasporti di merci e persone – ha spiegato A2A – sarà possibile con una penetrazione sempre più rilevante di auto elettriche e mezzi pesanti alimentati a idrogeno e bio-gnl. Nel 2021, l’8% delle auto vendute in Italia sono state elettriche (pure e ibride plug-in) ed è una percentuale destinata a crescere nei prossimi anni. Per favorire l’adozione di questo modello di mobilità sostenibile, A2A nel suo aggiornamento al piano industriale ha quadruplicato l’installazione di infrastrutture previste rispetto al precedente piano: 24 mila punti di ricarica elettrica al 2030 con un focus sulla bassa potenza (fino a 7kW) e sull’alta potenza (oltre 50 kW), per favorire sia una modalità di erogazione lenta (ad esempio durante la notte) sia rapida (simile a quella delle stazioni di rifornimento tradizionali).
Infine, A2A ha confermato il proprio impegno a favore dell’elettrificazione dei consumi – con una crescita del 150% della base clienti elettrici al 2030 – e il contestuale miglioramento dei servizi offerti, diffondendo una cultura a sostegno di un consumo responsabile.