Tutte realizzate in pietra lavica nell’ambito del progetto, giunto all’ottavo anno, nato dalla collaborazione tra il Comune e la Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Catania
“Il susseguirsi dei Simposi, quello appena concluso è stato l’ottavo, rende sempre più chiaro il fatto che negli anni futuri Belpasso sarà effettivamente identificata come la Città delle Cento Sculture”.
Lo ha detto il critico d’arte Giuseppe Frazzetto parlando nelle Cave Grasso nel corso della manifestazione conclusiva di quest’anno del progetto nato dalla collaborazione tra il Comune di Belpasso e la Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Catania, di cui è direttore artistico il prof. Antonio Portale.
“Lo scopo del progetto – ha sottolineato Portale, docente di Scultura dell’Accademia – è quello di ripensare la ‘bottega’ degli artisti come luogo di trasmissione di esperienza, saperi, relazioni e scambi culturali tra generazioni”.
Alla cerimonia di consegna delle cinque opere realizzate – tutte di grandi dimensioni e che arricchiranno il costituendo Parco urbano di Sculture Contemporanee – erano presenti il sindaco della città Daniele Motta e il vicesindaco Tony Di Mauro, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania Vincenzo Tromba, il presidente della Fondazione Bufali Luciano Signorello e il presidente della Pro Loco Tony Carciotto.
“Va sottolineato – ha affermato Vincenzo Tromba – innanzitutto il fatto che tutte queste sculture siano realizzare in quella pietra lavica che contraddistingue il nostro territorio. Va rilevato inoltre l’aspetto internazionale del Simposio che, come già in passato, anche quest’anno ha ospitato artisti provenienti da diversi Paesi europei: Grecia, Olanda e Romania”.
“Le opere realizzate quest’anno – ha aggiunto Frazzetto – fanno segno all’intento d’un rinnovato incontro fra i saperi della scultura e le problematiche perfino quotidiane del territorio e della cittadinanza, riprendendo così alcuni tratti di consuetudini antiche”.
Le sculture si mostrano al pubblico nella loro completezza, bellezza formale e qualità espressiva, affrontando temi delicati e molto diversi fra loro.
Nella sua illustrazione delle opere – Volumi bilanciati di Petre Virgiliu Mogosanu (Romania), Il serpente di Asclepio di Karin Van Ommeren (Paesi Bassi), Una finestra aperta di Shekine Despoina Nainti (Grecia), Creazione continua di Rafael Ilioniu (Grecia) e La Centona di Calogero Arcidiacono (Italia) – Frazzetto ha dato al pubblico un’ulteriore chiave di lettura focalizzando l’attenzione compositiva e l’articolazione volumetrica delle forme in aderenza al significato.