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Abbazie, vino e territorio: tradizione e sostenibilità per il futuro

Abbazie, vino e territorio: tradizione e sostenibilità per il futuro

Convegno a Rovato promosso da Vini d’Abbazia e Fondazione Moretti

Milano, 4 ott. (askanews) – Il Convento della Santissima Annunciata di Franciacorta a Rovato (Brescia) ha ospitato il 4 ottobre il convegno nazionale “La cultura del vino e l’identità dei territori: l’opera delle abbazie”, promosso da Vini d’Abbazia e dalla Fondazione Vittorio e Mariella Moretti. L’iniziativa ha riunito voci dal mondo monastico, accademico e vitivinicolo per riflettere sul ruolo delle abbazie nella custodia del paesaggio, nella diffusione del sapere agricolo e nella costruzione dell’identità culturale dei territori.

Dall’incontro è emerso con chiarezza come le abbazie rappresentino ancora oggi un punto di riferimento culturale, spirituale e agricolo. Monaci, enologi, storici e accademici hanno sottolineato il valore della tradizione monastica nella salvaguardia del paesaggio e nella trasmissione del sapere vitivinicolo, ma anche la necessità di guardare al futuro con pratiche sostenibili, continuità generazionale e apertura alla comunità. Il vino, al tempo stesso alimento, simbolo liturgico e bene culturale, si conferma elemento identitario e collante tra territori, storia e spiritualità.

L’appuntamento si è svolto all’interno della giornata “Come in famiglia”, organizzata dalla Fondazione Moretti con un programma di eventi aperti al pubblico tra percorsi nella natura, laboratori, letture e incontri dedicati a spiritualità e comunità. L’iniziativa ha avuto il patrocinio della Fondazione Italia Patria della Bellezza. Ad aprire i lavori è stato il messaggio video del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha voluto ringraziare i religiosi coinvolti e ribadire il sostegno del governo alle imprese vitivinicole come presidio di qualità, ricchezza e lavoro.

“Il Convento apre le sue porte alla comunità per stimolare la condivisione, proprio come avviene in famiglia” ha spiegato Valentina Moretti, mentre Vittorio Moretti ha ricordato che “abbazie come queste non sono solo testimonianze del passato, ma luoghi carichi di futuro”. Renzo Cotarella, Ad di Marchesi Antinori, ha ricordato l’esperienza di Badia a Passignano (Firenze), dove nel 1983 fu ritrovata una vite millenaria. Werner Waldboth, direttore Sales & Marketing dell’Abbazia di Novacella, ha sottolineato il valore della sostenibilità come continuità generazionale. Manfred Bernard, enologo e direttore della Cantina Muri-Gries, ha indicato nella viticoltura un elemento identitario e garanzia di stabilità.

Dal versante spirituale, Don Stefano Visintin dell’Abbazia di Praglia ha ricordato il valore del vino nella vita monastica, tra alimento, liturgia e medicamento. Don Andrea Santus dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore ha sottolineato il significato del vino legato al lavoro e alla celebrazione della Messa, mentre Fratel Michele Badino del Monastero di Bose ha evidenziato l’importanza del recupero dei vitigni storici e della viticoltura biologica come custodia dell’ambiente e occasione di comunione.

Sono intervenuti anche Attilio Scienza, professore ordinario di Viticoltura all’Università di Milano, e padre Luigi Cavagna del Convento di Rodengo Saiano e rettore dell’Accademia Symposium. I lavori sono stati coordinati dal giornalista Rai Rocco Tolfa. La giornata si è conclusa con i banchi d’assaggio dei vini delle abbazie, curati da Ais Lombardia, che hanno offerto ai partecipanti un percorso enologico dedicato alle identità dei territori e delle comunità monastiche.