Abbuffate di Natale e intestino a rischio, come salvaguardarlo - QdS

Abbuffate di Natale e intestino a rischio, come salvaguardarlo

Abbuffate di Natale e intestino a rischio, come salvaguardarlo

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venerdì 10 Dicembre 2021

Una dieta non propriamente corretta può provocare un peggioramento in chi soffre di patologie come le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali - MICI, Colite Ulcerosa e Malattia di Crohn

La salute si costruisce anche a tavola con un corretto stile di vita. Nei prossimi giorni le tavole natalizie e le abbuffate metteranno a dura prova lo stomaco di molti italiani. Di fronte a tanta abbondanza concentrata in pochi giorni, la composizione della flora intestinale, il microbiota, rischia di mutare. Alcuni cibi, infatti, possono avere un effetto sull’apparato digerente, che è una delle aree più ricche di cellule anticorpali.

In particolare, una dieta non propriamente corretta può provocare un peggioramento in chi soffre di patologie come le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali – MICI, Colite Ulcerosa e Malattia di Crohn, che appartengono all’alveo delle malattie immunomediate.

LE PROSPETTIVE PER I PAZIENTI AFFETTI DA MICI – Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali – MICI, Colite Ulcerosa e Malattia di Crohn, sono in aumento in tutta Europa, Italia inclusa. Allo stesso tempo, nuovi approcci di natura medica e chirurgica permettono di avere a disposizione sempre più strumenti per affrontare queste patologie.

Manca però una sanità di qualità di prossimità, cioè una vicinanza geografica dei centri specialistici ai cittadini. Proprio su questo vuole intervenire nel 2022 la società scientifica IG-IBD, come è emerso nel XII Congresso Nazionale, organizzato da HMG, che si è tenuto online a inizio dicembre.

Presto avremo nuovi farmaci per uso orale e dei nuovi farmaci biologici che miglioreranno le possibilità terapeutiche mediche nei pazienti con Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa – ha dichiarato il Prof. Flavio Caprioli, neoeletto Segretario Generale IG-IBD – Per usare al meglio questi farmaci avremo necessità di nuovi strumenti di natura metodologica per confrontarli, a partire da studi di Real Life che mettano in comparazione i vari approcci terapeutici sul campo per valutarne l’efficacia e la sicurezza nella vita reale. Dal punto di vista chirurgico, inoltre, stiamo assistendo all’avvento di nuove tecniche di resezione e ricostruzione della continuità intestinale L’avvento di nuovi approcci terapeutici a base di cellule staminali rappresenterà poi un importante ausilio per i pazienti con malattia di Crohn perianale”.

Per far fronte al nuovo impegno e all’incremento di pazienti con MICI previsto per i prossimi anni, sarà fondamentale sviluppare una rete nazionale tra i centri gastroenterologici di riferimento, coinvolgendo anche quelli minori, che producono comunque un’ampia mole di dati scientifici.

Le reti rappresentano il futuro del management di queste malattie, perché raccogliere dati con un unico software può aumentare il denominatore dei dati raccolti e dal punto di vista sia epidemiologico che dell’efficacia dei trattamenti possiamo ottenere dati scientifici più completi ed effettuare monitoraggi e comparazioni – sottolinea Ambrogio Orlando, Comitato Educazionale IG-IBD e Responsabile UOSD MICI AO Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo –

L’auspicio è di una condivisione unica dei dati epidemiologici su larga scala per uniformare l’appropriatezza prescrittiva tra i vari pazienti. Un modello di rete è quello basato sugli “Hub and Spoke”, con la concentrazione della casistica più complessa in un limitato numero di sedi Hub (centri di eccellenza) affiancati da centri periferici Spoke, dove vengono inviate le persone che hanno superato una certa soglia di complessità. In Sicilia abbiamo sviluppato un’esperienza quasi decennale: nata inizialmente come forma di monitoraggio sull’efficacia dei farmaci, è diventata una forma di attenzione rivolta a tutte le MICI.

Da due anni abbiamo istituito una coorte dei casi incidenti che ci darà informazioni importanti sul decorso della malattia. Dovremo valorizzare tutte le realtà regionali del Paese e uniformare i dati”. “Elemento essenziale per un’analisi completa dei dati epidemiologici e dell’efficacia terapeutica sono diventati gli studi di Real Life, che si aggiungono ai trials clinici – sottolinea Sara Renna, Consiglio Direttivo IG-IBD – Gli studi di Real Life ci permettono di estrapolare dati concreti dalla popolazione di pazienti con MICI che quotidianamente gestiamo nei nostri ambulatori, con caratteristiche cliniche e fragilità spesso differenti rispetto ai pazienti inclusi nei trial clinici, a cui oggi facciamo ancora per lo più riferimento per le nostre scelte terapeutiche.

In Sicilia esiste una buona esperienza in questo ambito, frutto della collaborazione dei centri della Rete Siciliana, che ci ha permesso di raccogliere dati su un’ampia casistica di pazienti trattati con diverse terapie ed effettuare sia una valutazione della efficacia e della sicurezza dei singoli trattamenti, sia un confronto tra i diversi farmaci. In futuro gli studi di Real Life ci forniranno dati più interessanti rispetto ai trial clinici e gli studi di confronto tra diversi farmaci, in particolare, ci permetteranno di capire quali sono le categorie di pazienti che rispondono meglio ad un farmaco piuttosto che ad un altro”.

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