Abi, “I pagamenti digitali in Italia costano meno che in Germania” - QdS

Abi, “I pagamenti digitali in Italia costano meno che in Germania”

Patrizia Penna

Abi, “I pagamenti digitali in Italia costano meno che in Germania”

venerdì 01 Novembre 2019

Celebrata la 95esima Giornata del Risparmio, che la nostra Costituzione incoraggia e tutela. Patuanelli: “Se le transazioni elettroniche crescono, caleranno i costi per gli utenti”

ROMA – I costi dei pagamenti digitali in Italia sono più bassi che in molti altri Paesi europei, ha rivendicato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, intervenendo alla 95esima giornata del risparmio. “E l’Abi – ha aggiunto – non deve e non può fissare prezzi per prodotti e servizi in concorrenza”.
“Le banche sono in prima fila contro il riciclaggio, strettamente connesso anche all’evasione fiscale. Le banche sostengono alti costi per la legalità finanziaria. Più crescono le transazioni elettroniche – ha proseguito Patuelli – più calano i costi di produzione per gli utenti”.

E citando i dati di Euromonitor-Mastercard, il presidente dell’Abi ha rilevato come “il livello medio dei costi dei pagamenti digitali in Italia è dell’1,1%, dell’1,6% in Olanda, 1,5% in Germania e 1,2% in Finlandia”. Su questo versante “non servono divieti inapplicabili e ‘grida’ manzoniane, ma più cultura civica e incentivi per i dettaglianti – ha concluso – come avviene per i benzinai, per i pagamenti elettronici”.

Nel suo intervento, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha sottolineato la stretta connessione tra risparmio e sostenibilità: “Non c’è tutela del risparmio senza sostenibilità. La sostenibilità non può essere perseguita senza il risparmio. La Costituzione incoraggia e tutela il risparmio”.

“Gli italiani – ha aggiunto – da sempre hanno una propensione al risparmio superiore agli altri Paesi europei”.
Oltre che sul ruolo delle banche e sui pagamenti digitali, la 95esima giornata del Risparmio ha offerto interessanti spunti di riflessione sul Pil e sulle problematiche dell’economia italiana.

A tal proposito, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, non ha usato mezzi termini: “L’economia italiana è ferma, frenata dal calo dell’industria e dal rallentamento della locomotiva tedesca. In Italia, dopo una crescita appena positiva nel secondo trimestre, l’attività economica dovrebbe essere rimasta pressochè invariata in estate”.

“Il settore manifatturiero – ha spiegato il governatore – ha fortemente risentito, oltre che degli effetti negativi provenienti dal contesto globale, degli stretti legami produttivi e commerciali con la Germania; la sua debolezza dovrebbe essere stata compensata da una lieve espansione nel terziario e nelle costruzioni”.

“Nelle indagini – ha aggiunto Visco – condotte dalla Banca d’Italia tra settembre e ottobre, le imprese hanno espresso giudizi sulla situazione economica e sulla domanda per i propri prodotti meno sfavorevoli rispetto all’inizio dell’anno. Il rafforzamento dei piani di investimento potrebbe in parte riflettere la reintroduzione di incentivi fiscali nello scorso aprile; non ha riguardato le aziende che vendono in Germania, le cui intenzioni di spesa si sono ulteriormente ridimensionate”.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato, in occasione della 95a Giornata del risparmio, un messaggio al presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Francesco Profumo, nel quale ha evidenziato l’importanza del risparmio quale “motore fondamentale per conseguire il benessere delle famiglie e sostenere gli obiettivi di crescita collettiva di una comunità”.

“L’avvio di un nuovo ciclo nella vita delle istituzioni europee ha posto al centro delle responsabilità del continente la transizione a un modello produttivo e di vita neutrale dal punto di vista climatico. Mobilitare le risorse per una società ispirata al criterio della sostenibilità offre l’opportunità di una transizione ecologica basata sull’innovazione, con benefici diffusi”, sottolinea Mattarella aggiungendo che “un futuro sostenibile si basa su un’avveduta gestione e tutela del risparmio, sancita nella nostra Costituzione”.

“I profondi cambiamenti intervenuti nella gestione del risparmio, mentre rendono ancora più preziose le iniziative di educazione finanziaria, accrescono, contemporaneamente, le responsabilità degli operatori finanziari”, ha aggiunto il Capo dello Stato.

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