Aborto, proposta FI per reddito di maternità da 1.000 euro al mese: i dettagli - QdS

Aborto, proposta FI per reddito di maternità da 1.000 euro al mese: i dettagli

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Aborto, proposta FI per reddito di maternità da 1.000 euro al mese: i dettagli

Redazione  |
venerdì 28 Giugno 2024

Un disegno di legge del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, prevede 1.000 euro al mese per ridurre l'aborto.

Un disegno di legge del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, prevede 1.000 euro al mese fino al compimento del quinto anno del bambino per sostenere le donne che ricorrono all’aborto per motivi di carattere economico. “Al fine di ridurre le richieste di interruzione della gravidanza motivate dall’incidenza delle condizioni economiche” si legge nel ddl in due articoli. La proposta del disegno di legge sarà presentata mercoledì.

Istituito il “reddito di maternità che costituisce un beneficio economico, su base mensile, concesso su richiesta alle donne cittadine italiane residenti che si rivolgono a un consultorio pubblico o ad una struttura socio sanitaria abilitata dalla Regione, o a un medico di sua fiducia”.

Il testo del ddl

Nel testo, visionato dall’agenzia di stampa LaPresse, viene spiegato che il reddito “spetta nella misura di 1.000 euro mensili per dodici mensilità, a condizione che il valore dell’Isee del nucleo familiare di appartenenza della richiedente non sia superiore a 15mila euro, fino al compimento del 5° anno di età del bambino”.

Il ddl istituisce al Mef un fondo denominato “Fondo per il reddito di maternità” con una dotazione di 600 milioni di euro annui a decorrere dal 2024.

“Ferma restando la libertà di interrompere la gravidanza, lo Stato può offrire un’alternativa. Ci sono degli articoli della legge 194 che molti si sono dimenticati” dichiara ancora Gasparri a LaPresse. “Dico che se si proponesse a chi prende la decisione di interrompere la gravidanza solo per ragioni economiche, perché non sa come affrontare la vita quotidiana, il reddito di maternità può offrire uno sostegno e può essere che una donna su mille dica ‘se lo Stato mi aiuta ce la posso fare'”.

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