L'intervista ad Angelo Cambiano, vice presidente della Commissione Affari istituzionali dell’Ars: "Alla radice responsabilità condivise".
Per anni alla guida di un Comune siciliano, quello di Licata, che si è distinto dagli altri per capacità di contrastare l’abusivismo edilizio, Angelo Cambiano (M5S) è oggi vice presidente della Commissione Affari istituzionali dell’Ars e conta di portare dentro le sale di palazzo d’Orleans il suo background da sindaco che svolge il proprio dovere effettuando concretamente, e non solo sulla carta, le demolizioni.
Onorevole Cambiano, quali sono le maggiori criticità nel contrasto all’abusivismo edilizio?
“Tra le maggiori criticità sicuramente non posso non citare la complessità connaturata ad un fenomeno che coinvolge un bene della vita molto particolare qual è quello della casa. Di certo non aiutano le migliaia di pratiche di sanatoria che intasano da decenni gli uffici comunali, né l’elevato tecnicismo di una normativa frammentata ricostruibile attraverso il combinato disposto di almeno tre leggi susseguitesi dall’ 85 al 2003″.
“Non posso non citare l’isolamento dei pochi sindaci che hanno tentato di porre un freno al dilagare del fenomeno, la carenza di fondi in capo agli Enti locali e persino l’azione a macchia di leopardo avviata dalle procure che sembrano essersi concentrate su alcune zone dimenticandone altre. Questo non aiuta il cittadino medio che fa fatica a comprendete la ratio delle poche azioni repressive intraprese sino ad oggi nei confronti del fenomeno”.
Secondo gli ultimi dati disponibili del Siab, risalenti a marzo 2021, ci sarebbero quasi 32mila abusi edilizi in Sicilia. Numeri che non avrebbero subito grosse variazioni durante l’ultimo anno. Come si è potuto arrivare a queste cifre astronomiche? Di chi sono le responsabilità?
“Alla base della crescita esponenziale del fenomeno dell’abusivismo si pongono una serie di responsabilità condivise che coinvolgono la politica, le istituzioni, gli organi deputati al controllo del territorio e coloro i quali hanno costruito in spregio alle vigenti norme edilizie. Un fenomeno complesso e culturalmente radicato nei nostri territori”.
Visto il suo passato di contrasto concreto all’abusivismo edilizio, intende continuare la sua battaglia anche in Ars?
“Il M5S è all’opposizione. Solo la maggioranza oggi al Governo della Regione ha i numeri per approvare una eventuale legge sul tema. Valuteremo con estrema attenzione ogni proposta, consapevoli dell’importanza che per il Movimento hanno tanto la tutela dell’ambiente e del paesaggio, quanto la mitigazione del rischio idrogeologico”.
Quali sarebbero le azioni parlamentari più opportune per dare un cambio di rotta al fenomeno?
“Sicuramente si dovrebbero alleggerire le responsabilità che gravano sui sindaci che oggi non hanno gli strumenti per affrontare il tema. Fatto ciò, occorrerebbe valutare in maniera organica il fenomeno, senza pregiudizi, ma con una forte attenzione nei confronti di ciò che potrebbe derivare da un affievolimento dei limiti di inedificabilità oggi vigenti anche in termini di rischi per la collettività”.