L’intervista del Qds a Bernardis farmacolgo della Società italiana di Tossicodipendenze (Sidt). “Da sostanze psicoattive voluttuarie provengono solo messaggi illusori”
PALERMO – Droghe e alcool, sostanze psicoattive in grado di modificare il cervello, provocando stati di alterazione psicofisica, con effetti pervasivi su mente e corpo.
Si parla quindi di macroscopici effetti deleteri derivanti dal consumo massivo di stupefacenti e alcool, soprattutto tra i più giovani: quali specifici rischi corre questa fascia della popolazione, anche in relazione a comportamenti collegati alla sessualità?
Ne abbiamo parlato con Ernesto De Bernardis, medico farmacologo e socio della Sitd, Società Italiana di Tossicodipendenze, che ha fornito interessanti spunti di riflessione sull’argomento.
Dottor De Bernardis, esiste un pericolo costituito da droghe e alcool sul cervello dei giovani?
“In linea di massima tra le sostanze voluttuarie, quella capace di danneggiare in maniera più grave, precoce e duratura la funzionalità del sistema nervoso, sia quello centrale (encefalo e midollo spinale) che i nervi periferici, è di certo l’alcool, senza dimenticare il potere degenerativo delle più classiche droghe come eroina e cocaina, e della nicotina. L’alcool, a qualunque dose, è tossico per i tessuti, per via della formazione di sostanze reattive (i cosiddetti radicali liberi dell’ossigeno) che determinano un’alterazione delle funzioni cellulari, dalla memoria all’attenzione ai riflessi alla qualità del sonno, fino alla morte della cellula stessa. Una morte inesorabile, nella misura in cui le cellule nervose, una volta perse, non vengono rimpiazzate”.
Può parlarci del sesso non protetto e dell’aumentato rischio di ricorrervi in caso di assunzione di sostanze, soprattutto tra gli adolescenti?
“Il fattore più importante che condiziona il rischio di sesso non protetto è la diffusa mancanza di educazione sessuale nelle scuole. Una sostanza di uso comune, maggior causa acuta delle inibizioni interpersonali e sociali e della capacità di giudizio, è, ancora una volta, l’alcool. La combinazione tra assenza di educazione sessuale e uso di alcolici è di massimo rischio per comportamenti sessuali a rischio, veicolo di diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili”.
Sostanze psicoattive, utilizzate automedicazione della sofferenza, che richiedono interventi mirati, in direzione di un aumentato benessere.
“Le sostanze psicoattive voluttuarie sono attraenti anche perché forniscono una risposta decisa a domande fondamentali, per esempio a quesiti del tipo Come sto? Permettono di rispondere con un deciso: “Sei sicuro e amato”. Un messaggio illusorio che richiede una destrutturazione di carattere terapeutico: vale sempre la pena intraprendere un percorso di guarigione per rendere meno dannoso il proprio consumo di sostanze. Ritengo infatti sempre possibili miglioramenti del proprio stato di benessere, con un recupero pressoché completo nella maggior parte delle dimensioni fisiche e psichiche”.