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Accoglienza ed empatia: quel calore del Sud che riscalda Disneyland Hotel e Castle Club

Accoglienza ed empatia: quel calore del Sud che riscalda Disneyland Hotel e Castle Club
Disneyland Hotel

L’albergo più esclusivo di Disneyland Paris custodisce al proprio interno un’area con servizi unici e un solo obiettivo: coccolare l’ospite per offrire una vacanza indimenticabile. Manager di questo “hotel nell’hotel” è il lampedusano Giuseppe Prestipino, alla guida di un team internazionale composto, tra gli altri, dalla catanese Elena Ilacqua

PARIGI – Empatia, disponibilità, comprensione e rispetto per le esigenze del prossimo, predisposizione all’accoglienza. Sono caratteristiche importanti, soprattutto in un periodo storico come questo, in cui le comunità tendono a chiudersi e i muri vengono alzati anziché essere abbattuti. Caratteristiche che spesso si identificano anche con gli abitanti della Sicilia, popolo accogliente per antonomasia, in un luogo crocevia del Mediterraneo che nei secoli si è distinto per aver ospitato e fatto coesistere culture molto diverse fra loro. Una predisposizione che per due siciliani doc all’estero, più precisamente in Francia, è diventata anche il fulcro della professione svolta. Stiamo parlando di Giuseppe Prestipino ed Elena Ilacqua, punti fermi di Disneyland Paris, il Parco divertimenti (anche se forse è un po’ riduttivo definirlo così) alle porte di Parigi che dal 1992 a oggi è diventato la più importante destinazione turistica europea.

Giuseppe Prestipino, Castle Club manager del Disneyland Hotel

Accoglienza ed empatia: quel calore del Sud che riscalda Disneyland Hotel e Castle Club

Giuseppe è una vecchia conoscenza del QdS: lo abbiamo incrociato per la prima volta nel corso di un’intervista pubblicata il 10 gennaio del 2023 – quando ricopriva il ruolo di front office manager dell’Hotel New York-The Art of Marvel – e oggi lo ritroviamo come Castle Club manager del Disneyland Hotel, la struttura ricettiva più importante tra quelle presenti all’interno del Resort. Andato via giovane dal suo “scogghiu”, come gli piace chiamare Lampedusa, dopo gli studi ha maturato una profonda esperienza nel settore alberghiero, che da qualche anno ha messo a servizio della Disney. Un percorso professionale in crescita, il suo, culminato almeno per il momento in quello che viene definito “il gioiello della corona” tra gli hotel del Parco. Ma non solo, perché il Castle Club è molto di più… “Sono arrivato qui al Castle Club – racconta Giuseppe Prestipino – dopo aver deciso di partecipare a una selezione interna tra i manager dei sette hotel che fanno parte di Disneyland Paris. La sfida, rispetto all’esperienza vissuta all’Hotel New York-The Art of Marvel era senza dubbio differente, più focalizzata sulla qualità che sulla quantità. Possiamo definire il Castle Club del Disneyland Hotel una sorta di ‘albergo dentro l’albergo’, un’esperienza che impreziosisce ancora di più il soggiorno in una struttura già straordinaria. Il nostro team gestisce 41 camere e 18 suite, cercando di supportare gli ospiti dall’inizio alla fine del soggiorno, con un servizio che deve essere praticamente perfetto. La nostra maggiore abilità deve essere quella di sapersi adattare alle esigenze dei clienti”.

“Dopo aver seguito l’apertura dell’hotel a tema Marvel – aggiunge – ho valutato nuovi step che avrebbero potuto impreziosire il mio percorso professionale. E visto che da quando sono a Disneyland Paris ho sentito molto spesso parlare di Castle Club, ho pensato che il mio background in strutture di lusso potesse essere una risorsa in più per questo ruolo. È così che sono diventato Castle Club manager: qui gestisco un’equipe mista, composta da persone di nazionalità differenti, tra cui danesi, francesi e italiani, che rappresentano il meglio di Disneyland Paris. La squadra è composta da diciotto receptionist e quattro assistenti. Il nostro obiettivo è non far mancare nulla agli ospiti durante il loro soggiorno, stabilendo una connessione che inizia prima del loro arrivo, si sviluppa durante la permanenza nel Resort e continua anche dopo la vacanza. Tutto questo rientra nella filosofia più ampia del Castle Club, che offre a chi vi soggiorna un’esperienza diversa da ogni altra all’interno di Disneyland Paris: reception privata, zona lounge riservata, un ascensore che arriva direttamente al Parco e molto altro”.

Ma per raggiungere l’eccellenza, il percorso non è affatto semplice. “Il momento più complesso di questa esperienza – afferma Giuseppe – è stato senza dubbio quella della riapertura del Disneyland Hotel, alla fine di gennaio dello scorso anno. C’erano grandissime aspettative, sia da parte dell’azienda che da parte dei visitatori, desiderosi di riabbracciare questo luogo così speciale dopo la chiusura per ristrutturazione. Riaprivamo un hotel a cinque stelle e sicuramente all’inizio abbiamo faticato di più per cercare di rispondere a tutte le esigenze degli ospiti e alle aspettative del management. Una grande pressione, ma che alla fine si è rivelata positiva e ci ha permesso di performare al meglio e mantenere alti i nostri standard”.

E spesso questo si traduce in un supporto a 360° ai chi soggiorna nel Castle Club e alle loro famiglie. Non soltanto dal punto di vista dell’intrattenimento, ma anche quando la vita mette di fronte sfide più serie e impegnative: “Accogliamo sempre delle personalità – racconta Giuseppe – quindi non posso soffermarmi sui particolari per ragioni di privacy, ma voglio raccontare un caso avvenuto di recente al figlio di alcuni ospiti che, durante il soggiorno, è stato colpito da crisi epilettiche. Ci siamo subito attivati con la procedura interna prevista in casi di questo genere e abbiamo mostrato alla famiglia tutta la nostra vicinanza, supportandola concretamente in questa situazione difficile. Non abbiamo fatto nulla di straordinario, ma mostrare la nostra costante presenza ha creato un forte senso di gratitudine, che ci è stato manifestato suscitando in noi grande emozione. Abbiamo messo in pratica la visione le Castle Club, fatta di pazienza, gentilezza e disponibilità. Fare tutto questo non è sempre facile, ma il mio staff riesce a garantirmi un grande supporto. Abbiamo fatto una selezione che ha messo in primo piano aspetti come empatia, eleganza naturale e una grande predisposizione all’accoglienza”.

La storia di Elena Ilacqua

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Tutte qualità che non mancano a Elena Ilacqua, catanese in Francia dal 2009, per la quale l’esperienza a Disneyland Paris si è trasformata da un’avventura di breve durata in un lungo e appagante percorso professionale: “Sono arrivata qui dopo essermi laureata a Catania in Economia del Turismo. Sono entrata con un contratto di nove mesi e non pensavo che questa, in pochi anni, sarebbe diventata la mia casa. All’inizio volevo soltanto imparare meglio il francese”.

Le mie prime esperienze – aggiunge – le ho fatte in boutique, poi con il passare delle stagioni i contratti si sono allungati, fino a diventare a tempo indeterminato. Disney ti da la possibilità di confrontarti con tante opportunità, così sono passata all’hotellerie facendo esperienza nelle varie strutture del Resort: Sequoia Lodge, poi Newport Bay Club, poi Santa Fe, dove ho ricoperto il ruolo manageriale di assistente governante. Sono cresciuta professionalmente anche grazie alla scuola di management interna al gruppo, che mi ha consentito di migliorare nell’approccio al lavoro. E così, dopo il Santa Fe, sono arrivata all’Hotel New York-The Art of Marvel per l’inaugurazione. E la mia strada si è incrociata con quella di Giuseppe”.

Poi l’arrivo al Disneyland Hotel e in particolare nel Castle Club, un passaggio che ha sicuramente fatto crescere in Elena il senso di responsabilità nei confronti della clientela. “Siamo stati molto coinvolti – conferma – nella riapertura della struttura e cerchiamo ogni giorno di dare il meglio per mantenere alti gli standard richiesti da Disney e dagli ospiti. Grazie all’esperienza negli hotel di Disneyland Paris l’hotellerie è diventata la mia passione: amo il concetto di accogliere e coccolare il cliente, ma soprattutto mi entusiasma la possibilità di poter parlare lingue diverse e vivere in uno straordinario contesto multiculturale. Certamente, lavorare con un capo come Giuseppe, siciliano come me, mi ha aiutato in alcuni frangenti: quella battuta fatta sotto voce ogni tanto serve a smorzare alcuni momenti di tensione che possono essere presenti in un’attività come la nostra. In generale, però, Disney favorisce sempre la vicinanza di tutti i dipendenti, a prescindere dalla loro nazionalità”.

E così torniamo al punto di partenza, a quell’empatia naturale dei siciliani che diventa lo strumento chiave del proprio lavoro e permette di crescere umanamente e professionalmente. “Sono andato via da Lampedusa – afferma Giuseppe Prestipino – quando avevo 13 anni e per me tornare sul mio ‘scogghiu’ è sempre un’emozione. Questo lungo distacco, però, è soltanto fisico, perché porto sempre con me molto della mia terra natale, soprattutto l’amore per le persone. Ed è proprio questa una delle qualità principali che mi aiuta di più nel mio lavoro: stare in mezzo alla gente e pensare che, anche nelle situazioni più complesse, c’è sempre una soluzione da trovare è probabilmente ciò che più mi fa sentire vicino a Lampedusa e alla Sicilia. Questi valori li ho trasferiti nell’esperienza in Disney e in quello che forse potrei definire il mio secondo lavoro, ovvero il mio brand di borse, JohnKyril. Sono prodotti che ho realizzato anche ispirandomi alla mia terra, alle bellezze naturalistiche e alla vita di tutti i giorni in quei luoghi per me speciali. Così speciali che proprio a Lampedusa ho ambientato gli shooting pubblicitari di questi prodotti”.

“All’inizio – conclude Elena Ilacqua – pensavo che quella a Disneyland Paris sarebbe stata un’esperienza di breve durata. I primi mesi non sono stati facili, soprattutto quelli invernali, quando ho vissuto per la prima volta un paesaggio totalmente imbiancato dalla neve. Oppure i mesi di chiusura per il Covid, quando la solitudine si è fatta sentire più che in altri momenti. Eppure, nonostante la distanza e la lontananza dagli affetti e dalla famiglia, non ho mai veramente pensato di tornare. Ogni step compiuto all’interno di questa azienda per me ha rappresentato una grande gioia e credo che mi attendano ancora tanti bei momenti, qui nel Castle Club e non solo. Disney ti dà sempre la possibilità di evolvere professionalmente, senza mai fissare un punto d’arrivo, quindi penso che il mio percorso qui sia ancora lungo. La mia terra mi manca, è inevitabile, ma mi consola pensare che la porto sempre con me e la metto ogni giorno nel mio lavoro”.