Uno dei principi etici inserito nella Costituzione è quello dell’obbligo di rendiconto da parte delle Istituzioni e della subordinata burocrazia su come vengono spesi i soldi dei cittadini.
Non si tratta di cosa da poco perché la trasparenza della spesa pubblica è un antidoto alla corruzione dilagante, che è uno dei cancri che aggredisce il nostro Popolo, insieme a quello della criminalità organizzata e all’altro dell’evasione fiscale.
Soffocato da questi tentacoli, il Popolo italiano regredisce, si impoverisce, anche con l’aumento delle differenza sociali ed economiche fra una classe e l’altra.
Per ottenere il risultato di far vedere con chiarezza dove finiscono i soldi dei cittadini, non vi è altro modo che mettere sulle piattaforme informatiche i rendiconti, non solo annuali, ma anche mensili e perfino giornalieri. Significa che ogni euro speso dovrebbe essere registrato tutti i giorni. Solo così si soddisferebbe l’obbligo del rendiconto e i cittadini potrebbero essere incoraggiati a pagare le imposte.
Il principio etico della trasparenza è alla base del corrispondente obbligo da parte dei cittadini di contribuire alla spesa pubblica con le imposte sui propri redditi e proventi. è ovvio che quando vi è uno sbilanciamento fra i due obblighi (quello delle Istituzioni e il secondo dei cittadini) si crea una sorta di caos, fatto apposta per non far capire chi ha torto tra le due parti.
Il tema della spesa pubblica a pioggia è ricorrente in questo periodo pandemico nel quale già i diversi governi hanno indebitato il Paese per circa 170 miliardi, un debito che dovranno pagare le future generazioni, in quanto sembra improbabile che la nostra possa riuscire a rimettere in equilibrio i conti dello Stato.
In questo periodo si è verificata una spesa senza limiti e senza controlli, approfittando della dichiarazione di Stato di emergenza, cominciato il 31 gennaio 2020 e via via prorogato fino al 30 aprile. Ora, se la Struttura commissariale, preposta agli acquisti di beni e servizi antivirus li avesse comprati con prezzi al di sotto o pari a quelli Consip non ci sarebbe stato da obiettare. Invece, come abbiamo dimostrato in diverse inchieste, tali prezzi sono stati superati.
La questione del rendiconto ai cittadini dei loro soldi spesi in servizi pubblici non è nuova, dura da oltre 70 anni, cioè dal dopoguerra. Ma, in questo periodo è stato dimostrato come l’allargamento dei cordoni della borsa abbia incentivato la corruzione pubblica, per altro pre-esistente, e dato fiato alla speculazione, approfittando dello stato di indigenza della popolazione.
Il governo Draghi ha la sua forza nel presidente, una forza morale prima ancora che politica, perché l’uomo, in decine d’anni di attività diverse, ha sempre dimostrato rettitudine e rispetto per la Cosa pubblica, un rispetto che si traduce in comportamenti e in decisioni a favore e non contro i cittadini.
Sin dal 13 febbraio, giorno del suo insediamento, il comportamento dell’Uomo di Roma, è stato coerente con sobrietà e silenzi piuttosto che con l’abuso della parola e di conferenze stampa come faceva il suo predecessore. L’aver messo a capo della Struttura commissariale un probo generale degli alpini è stato un altro segnale positivo, unito a quello della nomina di Franco Gabrielli quale sottosegretario con delega ai servizi segreti.
Accountability, un termine straniero che è entrato nell’uso comune, da non usare continuamente, dal momento che può essere tradotto con l’obbligo del rendiconto. Quella che precede non è una questione linguistica ma di sostanza, dal momento che il linguaggio e la comunicazione possono mascherare o far capire bene le circostanze.
I responsabili politici guidati dai valori etici non hanno paura della trasparenza e della chiarezza, non hanno paura di dire le cose come stanno e di quali siano i rimedi necessari per affrontare le difficoltà.
I politici disonesti, invece, continuano a nascondere e a mascherare i fatti, in modo da far apparire che loro servono i cittadini mentre in effetti se ne servono.
A smascherarli devono essere i cittadini, gli attori che, con la capacità di ragionare con la propria testa e non con quella degli altri, decifrano le comunicazioni e capiscono se sono vere o false. Così si comportano da veri cittadini.
