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Salute ed educazione alimentare, il ruolo delle farine. Daidone: “Lavoriamoci fin dalle scuole, miriamo alla qualità”

Salute ed educazione alimentare, il ruolo delle farine. Daidone: “Lavoriamoci fin dalle scuole, miriamo alla qualità”

La conferenza ad Acireale vede anche la partecipazione dell’On. Nicola D’Agostino: “Occorre ritorno ai grani antichi”

Si chiude la campagna di educazione alimentare e inclusione sociale denominata “Nutrimenti”, andata avanti durante tutto il mese di dicembre nella sala “Pinella Musumeci” dello splendido contesto della Villa Belvedere di Acireale. Un focus messo a punto dal Comune di Acireale e dal Consorzio de “il nodo” che, nel corso dei suoi molteplici appuntamenti andati avanti nelle scorse settimane, ha raccolto adesione e grande partecipazione dalla gente. Il tutto con un solo obiettivo: riflettere maggiormente sul cibo e sull’impatto sociale e salutare di esso, promuovendo delle scelte consapevoli e aiutando i cittadini a compiere un percorso verso un consumo più sano del cibo.

Finanziato dall’Assessorato regionale alla Famiglia, il convegno di Acireale – nella sua serata conclusiva di oggi, lunedì 29 dicembre – ha trattato il tema dell’educazione alimentare e dell’importanza della qualità dei grani che mettiamo sulle nostre tavole con due elementi di spicco nella politica regionale: l’On. Dario Daidone e l’On. Nicola D’Agostino.

Salute ed educazione alimentare, Nicola D’Agostino: “Tornare ai grani antichi per riscoprire qualità, sapori e beneficio per noi stessi”

Dopo le introduzioni di rito da parte degli esponenti del progetto che ha come obiettivo quello di “mangiare con la testa”, a prendere la parola è subito Nicola D’Agostino, componente dell’Ars. Nel corso del suo intervento, l’onorevole si concentra molto sul ruolo cruciale dei grani, quindi delle farine e del pane che arriva sul nostro piatto. Spesso, troppo spesso, questo è molto raffinato e rischia di essere più che pericoloso per la nostra salute.

“Una sana alimentazione è alla base del vivere meglio. Conoscere ciò che possiamo mangiare per stare bene ci può proteggere, portando a due conseguenze positive: un minore impatto sul sistema sanitario locale e un risparmio economico notevole per la comunità. Un cibo di qualità garantisce standard di vita molto importante, bisogna comprendere il suo ruolo primario per la nostra esistenza”. Poi, aggiunge ancora il membro all’Assemblea regionale siciliana Nicola D’Agostino: “Dal dopoguerra in avanti il nostro modo di alimentarci è stato del tutto ribaltato, la scienza e la tecnologia hanno permesso di combattere alcune malattie e di risolvere molte patologie. Di conseguenza però, la nostra aspettativa di vita è aumentata e sono aumentate anche le malattie da combattere e quindi, anche se viviamo di più rispetto al passato, spesso viviamo male. Questo è un controsenso che si può combattere con una alimentazione di qualità, sana, consapevole e intelligente”.

Sulle farine, D’Agostino spiega: “In quelle attuali e principali sul mercato ci possono essere degli elementi cancerogeni, è certo che alcune farine fanno ammalare il 10-15% della popolazione. Il tutto si trasforma in una alimentazione scorretta per noi, i maggiori consumatori di pasta e pane al mondo. Questi, così come l’olio (l’altro elemento trattato nel corso del focus di “Nutrimenti” nelle scorse settimane”, sono tutti elementi della nostra quotidianità e forse fin troppo consumati da noi italiani, quindi bisogna conoscerli a fondo e saperli utilizzare per il nostro bene, senza rinunciarci ma scegliendo la qualità. Tutto ciò, se si riesce, non sarebbe affatto male”. A cosa si riferisce il componente Ars quando parla di qualità? Ai grani antichi, quelli che hanno una “capacità infiammatoria bassissima” e che possono “aiutare anche chi ha delle lievi intolleranze. Un ritorno alla scoperta e al consumo importante e continuo di questi grani, più costosi certo ma anche più buoni, sani e saporiti – spiega Nicola D’Agostino – molto probabilmente porterebbe del beneficio alla nostra salute e all’economia del nostro territorio”.

Acireale, Daidone l’altro ospite di “Nutrimenti”: “In Italia maggiore verifica sulla qualità delle farine, ma noi importiamo dall’estero”

Dopo Nicola D’Agostino, a parlare è l’altro ospite di giornata del talk “Nutrimenti”: il componente Ars, l’onorevole Dario Daidone. Anche in questo caso, Daidone – così come il collega onorevole D’Agostino – si concentra sul tema del giorno (dopo l’olio delle scorse “puntate”): i grani e le farine che consumiamo al giorno d’oggi.

Nel corso del suo intervento, Daidone parte da un dato importante: “Posso certamente affermare che il nostro corpo è fortemente soggetto ai fattori esterni. Non avete idea di quanto sia aumentata la richiesta di prove allergiche di ogni modo negli ospedali. Tutto ciò che ci circonda in qualche modo è condizionante. Parlando di farina, noi non ci ricordiamo che la stragrande maggioranza di quella che noi consumiamo non è nostrana, ma viene dall’Ucraina”. Tutto ciò, come afferma Daidone, può creare un danno davvero pesante: “Noi siamo abituati a correre, andare in fretta, mettere in tavola e dare ai nostri bambini del pane, spesso il primo che capita. Però dobbiamo stare allerta, stiamo attenti a quello che mangiamo. Questo vale per le farine così come per l’olio, le olive e altri elementi cruciali per noi. In Italia abbiamo dei percorsi di verifica step dopo step, tutto tanto severo quanto importante verso un consumo di alta qualità e sensibilità. Tutto questo all’estero molto spesso non c’è e quindi può crearci dei danni questa grande importazione”.

Il ruolo delle scuole fondamentale. Per una migliore educazione alimentare serve “partire dai livelli più bassi”

Per Dario Daidone, non esiste una migliore educazione alimentare senza una partenza dal basso. “Noi possiamo pensare alla nostra educazione, ma quello su cui dobbiamo lavorare deve partire anche e soprattutto dalle scuole, l’educazione bisogna farla partire da livelli più bassi. E’ importante, necessario, e bisogna cominciare dai nostri figli. È un fattore che interesserà i nostri corpi e la nostra vita di tutti i giorni, bisogna lavorare alla qualità”.

La “ricetta” da seguire per tentare di fare meglio, oltre che una maggiore conoscenza e l’ampia educazione alimentare fin dai piccolini nelle scuole italiane, per Daidone è nel quotidiano. “Puntiamo alla diversità, a togliere qualche carboidrato senza fare sconti. Io questo tentativo lo sto facendo da alcuni giorni e, soltanto privandomi di alcuni elementi legati al grano nella quantità giornaliera, devo dire che mi sento già molto meglio. Per tutti noi ogni piccola rinuncia, oltre che scelta sana, può essere sinonimo di una differenza. Puntiamo alla qualità della nostra vita”.

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