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Parroco benedice il negozio con lo “spruzzino”: caos ad Acireale, i fedeli contestano

Parroco benedice il negozio con lo “spruzzino”: caos ad Acireale, i fedeli contestano
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Una “trovata” che non è piaciuta a molti che, come prevedibile, ha scatenato un vero e proprio caso tra i fedeli.

Un caso “diplomatico” ad Acireale dove, nelle scorse ore, è diventato virale il gesto di don Alessandro Di Stefano, parroco della Chiesa di San Sebastiano.

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Di Stefano infatti, sarebbe finito nell’occhio del ciclone perchè – durante una benedizione presso un nuovo negozio all’interno di un centro commerciale del luogo – ha benedetto l’attività commerciale con l’utilizzo di un comodo “spruzzino”, usato per diffondere l’acqua santa tra i fedeli e le pareti del negozio. Una trovata che non è piaciuta a molti che, come prevedibile, ha scatenato un vero e proprio caso tra i fedeli.

Benedizione con lo “spruzzino”, il post del titolare del negozio

Sul caso che coinvolge don Alessandro Di Stefano, uomo con 35 anni di servizio alle spalle, è intervenuto anche il titolare dell’azienda coinvolta in questa vicenda. L’uomo, affidatosi a Facebook, ha scritto un lungo commento su ciò che è accaduto, prendendo le difese del sacerdote e ribadendo che alcun presente ha ritenuto il gesto del sacerdote fastidioso. Inoltre, Di Stefano è stato definito come “una persona amata e rispettata” dall’uomo coinvolto in questa vicenda.

“Desideriamo sottolineare con chiarezza, al contrario di quanto sostenuto, – si legge nel post – che nessuna delle persone presenti ha mostrato fastidio, disagio o indignazione per quanto accaduto. Al contrario, è stato un momento vissuto con serenità e partecipazione, nel segno della semplicità che contraddistingue don Alessandro. Io e la mia famiglia lo conosciamo da tempo e possiamo testimoniare la sua serietà, la sua dedizione e la sua profonda umanità”.

Poi, ancora il titolare dell’azienda del caso: “È una persona amata e rispettata; riteniamo, dunque, profondamente ingiusto che un gesto così marginale e bonario venga trasformato, con dolo, in oggetto di pubblico ludibrio, travisando completamente le intenzioni e il contesto. Esprimiamo pieno sostegno e affetto a don Alessandro Di Stefano, certi che il suo operato continuerà a essere fonte di bene per tanti”, è la chiusura del post.