Costerà esattamente 48.742.216,15 euro il servizio di raccolta rifiuti per i prossimi sette anni ad Acireale. L’importo, al netto di iva, è riportato nella determina con cui l’Ufficio regionale di committenza ha ufficializzato ieri i risultati della gara d’appalto, il cui esito era stato anticipato nei mesi scorsi dal Quotidiano di Sicilia.
Adesso è possibile approfondire i dettagli dell’offerta presentata dalla Igm Rifiuti Industriali, la società siracusana che ha superato gli altri dieci partecipanti alla procedura. La graduatoria è stata stilata tenendo conto della somma tra il punteggio tecnico – 80 i punti a disposizione – e quello economico (massimo 20 punti) derivante dal ribasso.
All’aggiudicazione si è arrivati dopo l’accettazione dei giustificativi presentati dall’impresa per superare il sospetto di anomalia nell’offerta. “Il procedimento di verifica dell’anomalia non ha per oggetto la ricerca di specifiche e singole inesattezze dell’offerta economica, mirando piuttosto ad accertare se in concreto l’offerta, nel suo complesso, sia attendibile ed affidabile in relazione alla corretta esecuzione dell’appalto”, ha chiarito in passato il Consiglio di Stato.
La graduatoria finale
Igm ha ottenuto il punteggio complessivo di 89,52 punti su cento, frutto di 70,30 punti derivanti dalla valutazione tecnica del progetto presentato e i restanti 19,22 dal ribasso economico.
In termini percentuali Igm ha presentato un ribasso del 10,33 per cento sulla base d’asta. A offrire uno sconto maggiore era stata soltanto la società Agesp, che però nella valutazione tecnica non è andata oltre i 56,98 punti.
A conclusione dei giochi, la classifica finale è stata questa: Igm 89,52 punti; Ecogin e Raccolgo 86,57; Agesp 76,98; Econord e Rieco 76,90; Impregico 68,31, Ecocar 61,66; Gema 61,44; Ecology ed Emmecci 56,03; Progitec 58,39, Ciclat e Albatros 55,04; ultima con Dusty 54,23 punti.
La verifica dell’anomalia
La necessità di verificare se l’offerta di Igm potesse essere ritenuta congrua è nata da una valutazione di carattere tecnico: la norma prevede che la verifica debba essere fatta nel momento in cui un’impresa ottiene un punteggio pari o superiore ai quattro quinti (l’80 per cento) del punteggio massimo previsto sia per il lato tecnico che per quello economico.
La società della famiglia Quercioli Dessena e amministrata da Angelo Bonomo – professionista che in passato è stato anche amministratore giudiziario in un momento in cui la società era finita sotto sequestro – ha superato la verifica il 13 giugno scorso.
Igm ha dichiarato di prevedere al termine dei sette anni un utile di poco più di un milione, per la precisione 1.004.253,37 euro. Il dato lo si ottiene considerando i ricavi di 980.035 derivanti dalla quota parte – 22 per cento – che il Comune di Acireale ha deciso di riconoscere all’aggiudicatario del servizio per quanto riguarda i contributi Conai incassati dalla valorizzazione dei rifiuti differenziati.
I costi
Per quanto riguarda i costi, la voce più importante è determinata dalla manodopera: si parla di 35.754.024,51 euro derivanti dall’impiego di 110,80 unità di lavoro equivalenti e, nello specifico, 2,50 di 5° livello, 14,6 di 4° livello, 32,70 di 3° livello, 57,10 di 2° livello. A essi vanno aggiunte quattro unità alla voce impiegati, rispettivamente una di livello 7A, due di livello 6A e una di livello 3A.
Sarà invece di 7.088.672,64 euro il costo degli automezzi che saranno impiegati, mentre le attrezzature incideranno per 3.111.040,11 euro. I materiali di consumo, come sacchi per la raccolta differenziata e cestini stradali, costeranno a Igm 803.124 euro. Pari a 444.465 euro la gestione del sistema New City, il progetto che introdurrà un sistema di raccolta basato su ecopunti con accesso controllato e conferimento informatizzato.
Infine, la voce oneri diversi – all’interno della quale si citano oltre 192mila euro per campagne di comunicazione, 70mila euro per calendari, circa 35mila per un’app e oltre 250mila per il parcheggio in cui saranno tenuti i mezzi – è stata quantificata in 1.621.671,52 euro.

