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Acireale, sindaco firma determina per fondi su un proprio terreno: “È tutto regolare”

Acireale, sindaco firma determina per fondi su un proprio terreno: “È tutto regolare”
Il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo

Un progetto da 150 mila euro, finanziato con risorse ministeriali ottenute dal Comune, sarà realizzato dall’associazione Craft, nel cui cda siede la moglie di Barbagallo, in un’area di proprietà del primo cittadino. L’opposizione parla di possibile conflitto d’interessi mentre il sindaco respinge le accuse: “È una persona giuridica distinta dalla mia figura”

ACIREALE – Un bioparco multisensoriale. È il progetto che ha dato origine a una nuova polemica all’interno del Consiglio comunale di Acireale. La realizzazione avverrà in una struttura privata di proprietà del sindaco ma finanziato, per il 75 per cento della spesa, attraverso fondi ottenuti dal Comune. In totale 150mila euro riconosciuti dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato dall’acese Adolfo Urso, nell’ambito del bando per la realizzazione di progetti pilota volti allo sviluppo del tessuto imprenditoriale territoriale a cui i Comuni di Acireale, Aci Catena, Aci Castello, Aci Sant’Antonio, San Gregorio e Valverde hanno partecipato con l’iniziativa “Cultural Hub delle Aci”. L’iter che ha messo a disposizione risorse sia per soggetti pubblici che privati iniziò nel 2021, durante l’amministrazione Alì, e si è concluso, con l’emanazione della graduatoria, sotto l’attuale sindacatura di Roberto Barbagallo.

Il ruolo dell’associazione Craft e l’utilizzo dei fondi pubblici

Proprio il primo cittadino è interessato da uno dei progetti che hanno ricevuto denaro pubblico. Beneficiaria del contributo di 150mila euro è infatti l’associazione Craft, che ha sede legale nell’abitazione di Barbagallo e unità operativa nella frazione di Fiandaca in un terreno di proprietà dello stesso sindaco. La Craft, già diversi anni fa, aveva usufruito di un finanziamento europeo da quasi mezzo milione che aveva consentito all’associazione di dotarsi delle strutture necessarie, a condizione di rispettare un vincolo quinquennale durante il quale l’immobile ha dovuto mantenere la destinazione per cui il contributo era stato erogato. Otto anni dopo, per la Craft – nel cui consiglio d’amministrazione siede anche la moglie di Barbagallo – arriva una nuova possibilità di investimento grazie a fondi pubblici. Il progetto prevede che 102mila euro tra i 150mila del finanziamento pubblico vengano utilizzati per l’acquisto di attrezzature, 25.500 per opere murarie, 12mila per impianti, 4500 per macchinari e 6mila per programmi informatici.

Le critiche in Consiglio comunale e il tema del conflitto di interessi

L’ufficialità è arrivata la scorsa settimana con una determina sindacale firmata dallo stesso sindaco. Un atto che è finito all’attenzione dell’opposizione che, durante la seduta consiliare di lunedì scorso, ha sollevato il tema del conflitto di interessi. “Questo immobile di via Torretta mi risulta intestato a nome suo. Quindi lei con una determina, nonostante c’è un’associazione dove lei non c’entra nulla, finanzia una cosa in un terreno suo. Ora io lo trovo strano”, ha detto in aula il consigliere Matteo Sapienza, alludendo al fatto che nella Craft compaia la moglie di Barbagallo tra i componenti del Cda e specificando che dalla visura camerale l’associazione risulta avere sede nello stesso stabile in cui la coppia vive.

La posizione del sindaco Barbagallo

Ieri pomeriggio Barbagallo ha diffuso una nota ufficiale per specificare i contorni della vicenda dal proprio punto di vista. “È bene precisare che il soggetto beneficiario è una personalità giuridica e come tale distinta dalla mia figura. Essa possiede una sua autonomia decisionale di cui non rispondo. È il Ministero che attraverso il Comune, quale soggetto attuatore eroga i finanziamenti. Sottolineo che le iniziative e la graduatoria di tutti i progetti pubblici e privati sono stati approvati durante un’altra Amministrazione – si legge –. Se mi fossi astenuto dall’adozione del provvedimento, quale atto terminale di una procedura che dura da più di tre anni, avrei, questo sì, dato adito a un consapevole conflitto che ritengo e confermo di non avere”. Per Barbagallo, firmare la determina era l’unica la decisione da prendere. “Non assumere l’atto, inteso come dovuto, avrebbe esposto me e l’ente verso una eventuale azione della governance dell’associazione (di cui non faccio parte) per i danni subiti dal mancato riconoscimento del loro diritto ad essere ammessi ai benefici previsti dalla legge”.

Nuovi dettagli sul progetto e possibili sviluppi

Il caso Craft, di cui a fine 2024 si era parlato in Consiglio comunale per un debito di oltre 50mila euro con la partecipata comunale che si occupa del servizio idrico, potrebbe essere ripreso giovedì quando l’aula riprenderà i lavori. Intanto, il Quotidiano di Sicilia ha verificato che nell’istanza con cui l’associazione ha partecipato al bando del ministero figura anche il nome di Roberto Barbagallo.

La presenza del sindaco nei documenti presentati dalla Craft

L’attuale sindaco, all’epoca fuori dalla scena politica, compare infatti nello specchietto riguardante il management aziendale che sarebbe stato coinvolto nel progetto denominato “Il giardino del Mediterraneo”. Alla richiesta di descrivere la struttura e gli strumenti per “assicurare l’efficace realizzazione del programma di investimento”, la Craft presentò un documento citando le seguenti figure: il presidente dell’associazione Nino Oliva; la socia Paola Strano (moglie del primo cittadino) e, appunto, Roberto Barbagallo. A quest’ultimo sarebbero spettate le seguenti funzioni: gestione eventi, convenzioni, manutenzione struttura e germoplasma.