A dieci anni dal referendum popolare la gestione pubblica del servizio resta un miraggio. Le famiglie isolane pagano in media 445 euro l’anno in bolletta, il 3,5% in più rispetto al 2018
PALERMO – L’acqua è un bene che deve rimanere pubblico. Lo chiede a gran voce il “Forum siciliano dei movimenti per l’acqua e i beni comuni”: “Gestioni pubbliche, trasparenti e partecipative! I fondi della programmazione Eu 2021-27 e del Pnrr devono essere gestiti da Enti di diritto pubblico, stop privatizzazioni e profitti sull’Acqua”.
Una scelta che sembra vada ribadita periodicamente, visto che sono passati quasi 10 anni dai referendum popolari del 12 e 13 giugno 2011, che hanno sancito che la gestione dei servizi pubblici locali, a partire dall’acqua, deve essere pubblica. In quella occasione, la maggioranza assoluta degli italiani, il 97,9%, ben 27 milioni di individui, e dei siciliani, che votarono ‘Sì’ in 2.123.492, cancellò la possibilità di fare profitti sulla gestione dei ser…