Acquisti online, la Sicilia resta indietro - QdS

Acquisti online, la Sicilia resta indietro

Acquisti online, la Sicilia resta indietro

sabato 29 Gennaio 2022

L’Isola è terz’ultima a livello nazionale secondo l’indagine condotta dal Centro impresa lavoro. Solo il 27% dei siciliani ha comprato in rete, contro il 44% della media italiana

PALERMO – Il commercio online ha subito uno slancio enorme a partire dal 2020, quando i due lunghi mesi di lockdown hanno costretto moltissimi italiani a scoprire la comodità dell’acquisto fatto direttamente dal proprio divano.

Un cambiamento velocissimo, che sta avendo fortissime ripercussioni sull’intero sistema economico mondiale, rivoluzionando l’approccio all’acquisto di tutte le generazioni, dalle più giovani, native digitali, a quelle più attempate che hanno dovuto in qualche modo adattarsi alle nuove modalità operative.

La Sicilia non sembra voler seguire il trend, almeno non fino in fondo: se in Italia nel 2020 il 44% dei cittadini ha effettuato acquisti online di almeno un bene o servizio, nell’Isola la percentuale scende ad appena il 27,4%, addirittura al di sotto di quella che era la media nazionale nel 2018, quando, ben prima dell’emergenza sanitaria, acquistavano online circa il 36% degli italiani.

Peggio della Sicilia solo la Campania (26,1%) e Calabria (24%). La maggiore propensione all’acquisto online si è riscontrata nel Nord Italia: Lombardia e Trentino-Alto Adige al primo posto con 44,4%, seguiti da Valle d’Aosta (43,5%), Veneto (43,2%), Emilia-Romagna (42,7%), Friuli-Venezia Giulia (41,5%), e Piemonte (40,6%).

I dati sono stati raccolti da Eurostat ed elaborati dal Centro Studi Impresa e Lavoro, che ha segnalato come il nostro Paese non brilli comunque in generale, perché si colloca al quint’ultimo posto di questa particolare classifica europea, appena al di sotto del Portogallo (45%) e al di sopra di Romania (38%), Serbia (38%), Macedonia del Nord (34%) e Bulgaria (31%).

Naturalmente i dati variano in base alla fascia di età: i consumatori più attivi online risultano essere di età compresa tra i 25 e i 34 anni, cioè quelli abbastanza giovani da vivere il rapporto con la tecnologia con naturalezza e allo stesso tempo portatori di una certa indipendenza economica (il 62% ha acquistato beni o servizi online) e i giovanissimi di età compresa tra i 16 e i 24 anni, che spesso fanno gli acquisti anche per conto dei familiari meno avvezzi all’uso delle tecnologie (59%).

Con l’aumentare dell’età aumentano in proporzione, invece, la diffidenza verso i nuovi strumenti digitali che implicano pagamenti in denaro anticipato e il digital divide, le difficoltà nell’approcciarsi ai nuovi mezzi tecnologici, tanto che a comprare online sono stati soltanto il 31% dei cittadini di età tra i 55 e i 64 anni, comunque in aumento rispetto al 22% del 2018, il 15% dei cittadini di età tra i 65 e i 74 anni, anche loro in crescita rispetto al 2018 di ben il 10%, e solamente il 3% degli over75 (+2%).

L’acquisto online non è comunque diventato una abitudine: analizzando le scelte di questi consumatori negli ultimi 3 mesi del 2020, si osserva come resti bassissima la frequenza degli acquisti, quasi sempre uno o due acquisti a testa, solo il 9% ne ha effettuati da 3 a 5, appena il 3% ha acquistato da 6 a 10 volte e solo il 2% ha superato tale numero nel corso del trimestre.

I beni più acquistati online sono stati vestiti e articoli sportivi (23%), film e musica (15%), viaggi e alloggi per vacanza (11%), attrezzatura elettronica (11%), articoli casalinghi (10%), cibo e generi alimentari (10%), libri e riviste (9%), biglietti per eventi (4%), servizi di telecomunicazioni (3%).

Curiosamente, solo il 2% ha deciso di affidarsi alla rete per l’acquisto di software per computer. Vincono i grandi colossi dell’ecommerce: il 67% degli italiani ha acquistato online da siti esteri, principalmente tramite Amazon per il 94%, su eBay per il 52% e su Zalando per il 44%.

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