Per chi compra veicoli con emissioni superiori a 160 g/Km di CO2 tassa tra 1.100 e 2.500 €. Sconto sul prezzo di vendita per le vetture con emissioni di biossido di carbonio inferiori a 60 g/km
PALERMO – Ecotassa ed ecobonus, due facce della stessa medaglia, ideate per scoraggiare l’acquisto di veicoli appartenenti a classi inquinanti e al contempo per aumentare il numero di veicoli in circolazione con emissioni più contenute. Ma di cosa si tratta nel dettaglio? Descrizione, consigli e novità introdotte dal decreto Milleproroghe sono contenute all’interno dell’approfondimento di Altroconsumo.
Nello specifico, è tenuto al pagamento dell’ecotassa chi tra il primo marzo 2019 e il 31 dicembre 2021 ha acquistato o acquisterà un veicolo nuovo con emissioni di biossido di carbonio superiori ai 160 grammi per chilometro. L’importo da corrispondere varia in base all’emissione ed in particolare sarà compresa tra i 1.100 (nei casi in cui vengono rilasciati tra i 161 e i 175 grammi di biossido di carbonio per chilometro percorso) e i 2.500 euro (quando le emissioni saranno superiori a 250 grammi per chilometro).
Il versamento dell’ecotassa deve essere effettuato dall’acquirente o da chi richiede l’immatricolazione per conto dell’acquirente tramite il modello F24 Elide (elementi identificativi). Se il pagamento viene effettuato dal concessionario, è necessario farsi consegnare copia del modello F24 Elide per conservarlo in caso di controllo. Inoltre, si consiglia di farsi indicare per iscritto marca, modello, versione, accessori e il valore numerico di emissioni, cosicché resti in carico al venditore l’eventuale ecotassa non prevista causata da parametri del veicolo differenti rispetto a quelli previsti dal contratto. È importante annotare anche le dotazioni, poiché il cambio automatico o i cerchi in lega possono portare ad innalzamento del valore di biossido di carbonio per chilometro percorso.
L’ecobonus, al contrario, è un incentivo destinato a chi acquista tra marzo 2019 e dicembre 2021 un veicolo nuovo “eco”, fruibile sottoforma di sconto sul prezzo d’acquisto applicato dal venditore. L’ammontare è proporzionato al livello di emissioni e risulta maggiore nel caso in cui contestualmente viene effettuata anche una rottamazione: in particolare, sarà pari a 4 mila euro nel caso in cui le emissioni siano inferiori ai 20 grammi di biossido di carbonio per chilometro (si sale a 6 mila euro quando si accoppia anche una rottamazione) e a 1.500 euro per emissioni comprese tra i 21 e i 60 grammi per chilometro (in questo caso, si arriva a 2.500 euro nei casi in cui si procede anche con una rottamazione). Il decreto Milleproroghe ha abbassato da 70 a 60 grammi per chilometro la soglia per fruire del beneficio, restringendo di fatto il parco auto dei veicoli che possono accedere al bonus e premiando praticamente solo le auto ibride plug-in e le elettriche.
Gli incentivi sono riservati ai veicoli nuovi di fabbrica che vengono immatricolati in Italia e venduti a un prezzo di listino inferiore a 50 mila euro, Iva esclusa. Può fruire dell’ecobonus anche chi acquista un motoveicolo o quadriciclo elettrico o ibrido nuovo con contestuale rottamazione di uno con le stesse caratteristiche ma appartenente alle classi Euro 0, 1, 2 o 3. Dunque, in questo caso per fruire dello sconto è obbligatorio accoppiare anche la rottamazione. Il contributo è pari al 30% del prezzo di acquisto, fino ad un massimo di 3 mila euro.
L’erogazione degli ecobonus è subordinata alla disponibilità dei fondi statali: dunque, qualora tali fondi terminassero, si potrà recedere dal contratto d’acquisto, o eventualmente rinegoziare l’accordo con il venditore. Inoltre, si consiglia di conservare la documentazione d’acquisto, l’eventuale copia del libretto e del certificato di proprietà dell’auto rottamata per almeno i cinque anni successivi all’anno di acquisto.