I carabinieri ne sarebbero certi: Samuel Acquisto avrebbe instigato Salvatore Calvaruso a sparare sulla folla. I militari hanno fermato una seconda persona per il triplice omicidio di Monreale, dove tre persone sono morte, avvenuto la notte del 27 aprile. Acquisto potrebbe essere accusato in concorso, del reato di strage.
Il provvedimento
I militari del Comando Provinciale di Palermo guidato dal generale Luciano Magrini hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo.
I carabinieri sabato pomeriggio avevano individuato nel quartiere Zen di Palermo una delle moto utilizzate dal gruppo di fuoco che nella notte tra sabato e domenica scorsi hanno esploso almeno venti colpi di pistola sulla folla, uccidendo tre coetanei e ferendone gravemente altri due.
I ragazzi dello Zen
Ragazzi cresciuti in strada, che come confermano anche le carte dell’inchiesta aperta sulla strage di Monreale, erano noti per le risse e i furti. Allo Zen, infatti, si sarebbero create bande di giovanissimi che soprattutto nel fine settimana escono armati e compiono furti di motocicli o batterie di monopattini.
Proprio tra i casermoni, i carabinieri hanno individuato ieri sera uno dei motocicli che si trovavano in quella tragica notte a Monreale: il giovane si è consegnato con il suo legale mentre i militari stavano portando avanti gli accertamenti tecnici
“Il gruppo di fuoco”
Il diciottenne dello Zen fermato è considerato uno dei componenti del “gruppo di fuoco”. Avrebbe confermato di essere lui il giovane che si trovava a bordo della moto immortalata dalle telecamere quella notte, salvo poi non rispondere alle altre domande. Pare fosse lui alla guida della Bmw ripresa dalla telecamera e sempre lui avrebbe aiutato Calvaruso nella fuga.
La tentata estorsione in discoteca
Acquisto non è incensurato: nella notte tra il 25 e il 26 novembre scorso, lui e altri due minorenni si resero responsabili di una tentata estorsione ai danni della discoteca Country Club di Palermo. I tre avevano preteso di entrare nel locale senza il pagamento del relativo biglietto. Per loro era stata disposta la misura cautelare del collocamento in comunità, ma non l’arresto.

