L’AAD Invest Group di Doudou Cissé non ha provveduto al pagamento della prima tranche da 1 milione e 250 mila euro per l’acquisizione dell’80% delle quote dell’Acr Messina. È questa la notizia che arriva in città, stavolta non come un fulmine a ciel sereno, e che rischia di minare in maniera definitiva il prosieguo del cammino della formazione giallorossa in Lega Pro.
La prima scadenza
La prima scadenza per il saldo dell’importo, valido per la copertura del primo 40% delle quote, è stato disatteso dalla società lussemburghese. Si tratta della seconda doccia gelata per la squadra peloritana in netta ripresa in classifica grazie all’imponente campagna acquisti condotta dal direttore sportivo Domenico Roma nel mercato di gennaio.
La prima era arrivata lo scorso 17 febbraio, con l’Acr Messina che non aveva corrisposto i 135 mila euro necessari a copertura dei contributi per i propri tesserati. Gli stipendi erano invece stati regolarmente corrisposti a calciatori e staff grazie ai fondi incassati dai giallorossi da parte delle Lega.
La tifoseria sul piede di guerra
La AAD Invest Group, che meno di due mesi fa ha formalizzato davanti a un notaio messinese l’acquisizione dell’80% delle quote dell’Acr, aveva in quel caso rassicurato la tifoseria già sul piede di guerra: “Problema amministrativo nel pagamento dei contributi. Risolveremo in tempi rapidi”. Così non è stato. E il futuro non lascia trasparire nulla di sereno per una squadra che lunedì sera scenderà in campo al “Franco Scoglio” per un match chiave in ottica salvezza contro il Trapani. Con chi spirito, resta davvero tutto da decifrare.
Nelle ultime ore si sono defilati dal progetto anche l’ex calciatore Thiam, partner in precedenza di Cissé e il commercialista Francesco La Fauci, che adesso batte cassa nei confronti della AAD invest Group.
Entrambi hanno chiesto di non essere più associati alla fiduciaria lussemburghese, ulteriore campanello d’allarme dopo l’annullamento della conferenza stampa alla quale avrebbe dovuto prendere parte il neopresidente Alaimo. Una conferenza ufficialmente saltata per colpa di un’influenza, ma che nel gioco delle parti si innesta come il desiderio di non esporsi più in prima persona per conto della AAD Invest Group.
Ultime ore frenetiche
Le ultime ore frenetiche sul fronte societario hanno stimolato una necessaria reazione anche da parte dell’amministrazione comunale e del sindaco Basile, che il 31 gennaio scorso aveva ospitato a palazzo Zanca la presentazione della cordata lussemburghese con tanto di programmi annunciati in pompa magna a proposito del futuro del calcio in riva allo Stretto.
“Preoccupazione” dal Comune
“A distanza di 24 ore dal caso, appreso dalla stampa, in merito al mancato pagamento dei contributi da parte di ACR Messina, e quindi della penalizzazione che la squadra subirà, l’amministrazione Basile esprime profonda preoccupazione e disappunto”, scrive il Comune.
“Non si tratta tanto di contestare la gestione operativa della società, ma di sottolineare, con rammarico, che tale evento mette a rischio il significato e l’importanza dei simboli che rappresentano l’identità e la storia della squadra. L’amministrazione rileva l’assenza totale di una comunicazione chiara e trasparente, ritenendo che determinate problematiche non possono essere trattate con trascuratezza, mettendo così a rischio il patrimonio storico e simbolico della maglia e della città”, spiega palazzo Zanca.
Cordata di imprenditori?
Al fine di salvare il salvabile, con la possibilità di mettere insieme una cordata di imprenditori della provincia che consentano all’Acr di terminare la stagione e salvare il titolo sportivo, Basile dichiara “la propria disponibilità ad avviare tutte le interlocuzioni necessarie per un confronto finalizzato a creare le condizioni per ripristinare quel clima di serenità necessario non solo all’interno della squadra, ma anche tra le tifoserie e l’intera comunità messinese”.

