L'artista era sempre alla ricerca di un linguaggio essenziale, forse ricercabile nelle mille sfumature di un unico colore, il nero
Era conosciuto ed apprezzato per una tecnica che dava ai suoi dipinti infinite sfumature del nero. Si è spento alla veneranda età di 102 anni il pittore e incisore francese Pierre Soulages. E’ morto oggi a Rodez, nel dipartimento di Averyron, nel sud della Francia, dove era nato il 24 dicembre 1919. L’annuncio della scomparsa è stato dato da Alfred Pacquement, presidente del Museo Pierre Soulages di Rodez.
Decano degli artisti francesi, la sua tecnica e il suo stile sono strettamente legati all’accostamento tra il colore nero e la luce, elementi con cui Soulages è riuscito a creare armonia e unicità. Ha ottenuto numerosi premi e onorificenze, fra cui il Premio Rembrandt, il Premio Imperiale per la pittura e la Medaglia per le scienze e per le arti austriaca.
Pierre Soulages si formò da autodidatta nella propria città natale studiando le vestigia dell’arte preistorica e romana: nel 1946 si stabilì a Parigi, dove creò un proprio atelier. Dopo una serie di paesaggi austeri e drammatici, intorno a quello stesso anno appaiono nelle opere di Soulages i primi segni di linguaggio astratto, basato su linee di forza. Nella ricerca severa e costante di un linguaggio essenziale, la sua pittura riceve una vigorosa impronta drammatica dalla disposizione strutturalmente organizzata di violenti segni scuri su fondi grigi o chiari, a volte ravvivati da un tocco stridente di rosso, di blu o di verde.
In seguito il suo stile artistico si caratterizzò per disegni astratti tutti rigorosamente neri su superficie bianca. La sua infatuazione per il colore nero si consolidò negli anni ’60, a partire dal suo interesse nei confronti del concetto di preistorico, che lo portò a ricercare qualcosa di più puro e libero da ogni connotazione simbolica. Soulages partecipò a molte esposizioni collettive a partire dal 1947, sia in Francia che all’estero, ricevendo molti riconoscimenti. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali in musei e gallerie fino al 1996, anno in cui il Museo d’Arte Moderna di Parigi organizzò per l’artista un’importante retrospettiva. Soulages lavorò anche nel teatro e nel 1957 si avvicinò alla tecnica del rame eroso, inserendolo nella sua arte grafica, mentre negli anni ’70 si approcciò alla scultura e realizzò i suoi primi bronzi. Ha realizzato inoltre i cartoni per le vetrate dell’abbazia di Sainte-Foy a Conques (1987-94).